Dal premier aperture su proposta Salvi e liberazione anticipata speciale
Incontro tra Conte e Bernardini: “Premier attento sul sovraffollamento”
Rita Bernardini ha definito «ottimo» l’incontro avuto ieri mattina con il Premier Giuseppe Conte a Palazzo Chigi: «Si tratta di un gesto importante, rispetto al silenzio delle altre istituzioni, come quello del Capo dello Stato Sergio Mattarella. Non posso non ricordare, al contrario, il messaggio che nel 2013 volle dare alle Camere l’ex presidente Giorgio Napolitano, proprio sul tema delle carceri». I contenuti dell’incontro, durato circa 40 minuti e a cui ha preso parte anche il Capo di Gabinetto, il consigliere Alessandro Goracci, si sono focalizzati ovviamente sulla difficile situazione che stanno attraversando gli istituti di pena, soprattutto durante questa emergenza sanitaria: « Il Presidente del Consiglio conosceva a fondo la problematica – ha aggiunto la Presidente di Nessuno Tocchi Caino e membro del Consiglio generale del Partito Radicale – . La lettera che gli ho mandato, che era molto lunga perché descriveva e verificava molti aspetti dell’esecuzione penale, l’aveva letta e sapeva quali erano i rilievi».
La missiva, ricordiamo, dettagliava le ragioni del suo sciopero della fame, durato 35 giorni, per ridurre in modo significativo la popolazione detenuta e riportarla entro i parametri di legge: «La prima cosa, la più importante che ho fatto presente nell’incontro, ha riguardato la necessità di una deflazione della popolazione detenuta». L’esigenza nasce dai numeri, ha evidenziato Bernardini: «ho posto all’attenzione del Presidente ancora una volta lo schema che contiene, istituto per istituto, i dati del sovraffollamento, tenendo presente le celle inagibili e i posti inagibili. I due parametri vanno sommati perché quando si parla di stanze detentive non si parla evidentemente di posti singoli. Le stanze detentive inutilizzabili sono 1.755. A queste si aggiungono 999 posti indisponibili. Ed ecco che il tasso di sovraffollamento nazionale passa dal 105,5% al 114,5%».
Durante il colloquio si è discusso anche delle possibili azioni da intraprendere per trovare una soluzione: «Abbiamo fatto diverse ipotesi – racconta Bernardini – Conte si è dimostrato molto d’accordo, ed è stato il primo a sottolinearlo, sulla proposta del Procuratore Generale della Cassazione Giovanni Salvi: evitare gli arresti con la detenzione in carcere delle persone non pericolose, soprattutto in questa fase di coronavirus». Su questo – ipotizza Bernardini – «penso che verranno proposte modifiche di legge perché è vero che Salvi ha fatto una circolare ma ancora oggi entrano persone che devono scontare 6 mesi, e questo non ha senso». Anche sulla liberazione anticipata speciale «Conte si è mostrato aperto; naturalmente poi dovrà confrontarsi con il ministro della Giustizia».
Margini di modifica si sono aperti anche in merito al dl Ristori: «escludere dalla detenzione domiciliare i detenuti al 4 bis non ha alcuna giustificazione se mancano loro solo 18 mesi da scontare e se hanno intrapreso un percorso rieducativo in carcere». Difficilissimo invece ipotizzare interventi strutturali: «Ho parlato, su sollecitazione del Presidente Conte che ha voluto approfondire, – aggiunge Bernardini – anche di amnistia e indulto perché sono convinta che se si vogliono veramente riformare le storture del sistema giustizia, saranno costretti in futuro a prendere questi provvedimenti: un’amnistia per liberare le scrivanie dei magistrati dai processi meno importanti, e un indulto per modificare l’esecuzione penale puntando di più sulle pene alternative. Il presidente Conte è stato attento, non ha detto ‘ah non mi parli di amnistia e indulto’, ha voluto capire, ragionare e discutere».
L’incontro si è concluso con alcune considerazioni sul partito di Marco Pannella: «Abbiamo avuto modo anche di parlare del Partito Radicale – ci racconta Bernardini – Conte ha mostrato interesse per le nostre battaglie, ma soprattutto al fatto che il partito non si presenta alle elezioni e che ha carattere transnazionale. Poi ha fatto anche una battuta, che credo abbia però un profondo significato: “che stanno a significare oggi – ha detto Conte – le categorie di destra e di sinistra? L’aspetto centrale è il rispetto dei diritti umani fondamentali”».
Bernardini, uscita da Palazzo Chigi, ha annunciato la sua intenzione di non riprendere per il momento lo sciopero della fame in attesa di fatti concreti da parte del Governo sul tema del sovraffollamento carcerario: «Il tempo è già scaduto, ora occorre d’urgenza convincere il Ministro della Giustizia a valutare le nostre proposte», ha chiuso l’esponente radicale. Intanto ieri il Ministero della Giustizia ha reso noti i nuovi dati sui contagi: i detenuti positivi sono 943 (87 in meno rispetto alla scorsa settimana), gli agenti penitenziari con il covid 677 (77 in meno rispetto a lunedì scorso), mentre la popolazione carceraria è aumentata di 545 unità. In merito a ciò, si voterà oggi sull’ordine del giorno presentato dal deputato di +Europa, Riccardo Magi, che «impegna il Governo a predisporre un piano operativo per la vaccinazione dei detenuti e del personale che lavora nelle carceri, inserendoli sin dall’inizio fra le categorie sottoposte con priorità alla campagna di vaccinazione per la prevenzione delle infezioni da SARS-CoV-2».
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