Un Mondiale, quello in Qatar, che rappresenta “la migliore edizione di sempre” secondo il presidente della Fifa Gianni Infantino. Il numero uno del calcio tace sulle polemiche che hanno segnato la Coppa del Mondo che si concluderà domenica con la finale tra l’Argentina di Leo Messi e la Francia di Kylian Mbappé. Nessuna parola sui diritti umani negati in un Paese dispotico. Parole assai controverse per ricordare le centinaia di vittime che hanno perso la vita nella costruzione degli stadi che hanno ospitato le gare della competizione.

Silenzio assoluto e solo belle parole per gli sceicchi del Qatar. “Questo Mondiale – ha sottolineato Infantino – ha mostrato una forza di coesione enorme. La Fifa ringrazia tutti coloro che sono stati coinvolti: il Qatar, i volontari, hanno reso questa edizione la migliore di sempre”. L’obiettivo di Infantino era quello di far diventare il calcio, con questi Mondiali, un evento “veramente globale come dimostra la prima squadra africana (il Marocco) arrivata in semifinale”. Sottolinea poi che “abbiamo avuto la prima donna arbitro” e  “oltre tre milioni di spettatori allo stadio, 5 miliardi davanti alla tv. L’atmosfera è stata gioiosa. Un successo incredibile”.

Quanto alle polemiche sulle discriminazioni della comunità Lgbtq e ai numerosi divieti imposti agli spettatori, dalla birra alle magliette arcobaleno (per i giocatori alla fascia OneLove), per il presidente della Fifa “ognuno è libero di esprimere le proprie convinzioni, in modo rispettoso, ma quando si tratta del campo di gioco bisogna proteggere il calcio. Non discriminiamo nessuno in base ai valori e ai sentimenti che ha (l’ha detto davvero, ndr)” ma “si tratta solo di rispettare i regolamenti. Nel campo di gioco si gioca a calcio ed è quello che abbiamo fatto…”.

“Ci sono – ha provato a spiegare – molte culture diverse e come Fifa dobbiamo rispettarle tutte. Tra una gara e l’altra ognuno può esprimere la propria opinione, ma qui al Mondiale vengono i tifosi, non i Capi di Stato, e loro vogliono godersi il calcio”. Così come “tutti quei miliardi di persone che stanno guardando la Coppa del Mondo in TV forse… hanno i loro problemi. Vogliono solo trascorrere 90 minuti o 120 minuti, 120 minuti, senza dover pensare ad altro che semplicemente godersi un momento di piacere e di gioia e di emozione. E’ quello che vogliono fare e noi dobbiamo dare loro un attimo di tempo nella loro vita quando sono in grado di dimenticare i loro problemi e godere di calcio. Al di fuori della partita, tutti possono esprimere le loro opinioni come vogliono, ma diamo a questo momento di gioia per godersi il gioco”.

Sulle oltre 400 vittime (il bilancio è del tutto provvisorio e, purtroppo, al ribasso) tra i lavoratori impegnati nella costruzione degli stadi, Infantino prova a mediare: “Io credo che ogni vittima sul lavoro sia una vittima per tutti: è una tragedia non solo per i familiari, ma per tutti noi. Credo anche che per tutte queste ragioni e per il rispetto della verità sia necessario essere molto precisi, quando si tratta questo argomento. La differenza nelle cifre comunicate, 3 vittime contro 400, è troppo stridente. Tre sono le persone cadute nella costruzione degli stadi, 400 negli altri cantieri. I diritti dei lavoratori ci stanno molto a cuore. Stiamo per concretizzare un accordo specifico con l’Organizzazione mondiale del lavoro, il Mondiale ha captato l’attenzione sulla questione”.

In sostanza per il capo del calcio mondiale la Coppa del Mondo in Qatar è servita per “una migliore conoscenza del mondo arabo” arrivando addirittura a sostenere che l’evento “ha contribuito un po’ a una comprensione reciproca, ed è molto positivo da una prospettiva non calcistica”.

Parole quelle di Infantino che hanno scatenato polemiche su più fronti. ”Sbaglia a contrapporre il diritto a vedere il calcio con i diritti umani, riducendoli a opinioni: senza diritti non si può parlare di sport” ha sottolineato Rosario Coco, presidente di Gaynet, in una nota. ”Nel suo discorso prima delle finali il Presidente della Fifa difende il mondiale che si sta per concludere e sostiene che le critiche erano solo frutto di pregiudizi, come se le persone omosessuali uccise e torturate in Qatar non fossero un fatto. Per il presidente Fifa – sottolinea – i diritti umani sono una posizione politica come un’altra, dimenticando che il divieto di discriminare, anche per orientamento sessuale, è presente nello Statuto Fifa. Non si ha evidentemente il coraggio di ammettere che questo mondiale in Qatar è stato un errore frutto di corruzione, come è noto da ultimo anche dallo scandalo Qatargate”.

Durissime le parole di Riccardo Noury, portavoce in Italia di Amnesty Internatinal: “Infantino ha finito i Mondiali così come li aveva cominciati, con dichiarazioni che sembrano fuori dalla realtà, parole che non tengono del fatto che in questi 12 anni i Mondiali sono stati realizzati attraverso il lavoro, il sudore e la morte di migliaia di lavoratori migranti”.

“Infantino – spiega Noury – prosegue questa narrazione che minimizza l’importanza dei diritti umani in un contesto come quello del Qatar. Per fortuna da questi Mondiali credo che arrivi una lezione chiara: i tifosi, le persone non sono più disposti a gioire, a divertirsi e esaltarsi per 90 minuti quando nei 12 anni che hanno preceduto quei 90 minuti ci sono stati così tanti morti”.

Dopo Noury, a parlare è direttamente Stephen Cockburn, capo della giustizia economica e sociale di Amnesty International: “Gianni Infantino ha annunciato che la Fifa ha guadagnato 7,5 miliardi di dollari dalla Coppa del Mondo 2022, più di 1 miliardo di dollari in più del previsto. Ha anche previsto che la Fifa guadagnerà oltre 11 miliardi di dollari nei prossimi quattro anni. Eppure non ha offerto nulla di nuovo a tanti lavoratori e alle loro famiglie che continuano a vedersi negare il risarcimento per salari rubati e vite perse”.

“I lavoratori migranti dietro questa Coppa del Mondo hanno contribuito enormemente all’incredibile ricchezza della Fifa, e la Fifa ha la chiara responsabilità di risarcirli per le loro perdite. Piuttosto che continuare a ignorare le richieste di giustizia dei lavoratori. Il nuovo Legacy Fund proposto dall’organizzazione deve garantire un risarcimento a tutti coloro che hanno reso possibile questo torneo, così come alle famiglie di coloro che hanno perso i propri cari a causa di ciò”, conclude Cockburn.

RIFIUTATO MESSAGGO PACE ZELENSKY – La Fifa non ha accolto la richiesta del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, di trasmettere un messaggio di pace prima dell’inizio della finale dei mondiali in Qatar tra Argentina e Francia: lo riferisce la Cnn che cita fonti di Kiev. I collaboratori di Zelensky avevano proposto che il leader ucraino potesse comunicare con i tifosi allo stadio Lusail di Doha, non è chiaro se con un video pre-registrato o in collegamento diretto. Le stesse fonti hanno spiegato che la Fifa non ha risposto alla richiesta ma a questo punto appare difficile che possa accoglierla, visto che tra l’altro il presidente, Gianni Infantino, ha ribadito la volontà di non mescolare il mondiale con la politica. La Fifa, come l’Uefa, ha sospeso le squadre russe, club e nazionali, da tutte le loro competizioni.

Redazione

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