Lorenzo, non aver paura… di sbagliare un calcio di rigore. Ma se i rigori sbagliati diventano quattro, di cui tre contro la Juventus, il discorso è un po’ diverso. Con l’errore dal dischetto in Supercoppa ieri sera contro i bianconeri, il capitano del Napoli ha fallito per la terza volta su tre il tiro dagli undici metri quando di fronte si è trovato un portiere della Vecchia Signora.

Il primo gli fu respinto da Buffon il 23 maggio del 2015, in un match di fine campionato terminato poi 3-1 per quelli che allora erano gli uomini di Allegri. Poi il palo colpito nel marzo del 2019 quando in palio c’erano punti importanti per la lotta scudetto e il risultato era di 2-1 per la Juventus a cinque minuti dal termine. Infine, quello del Mapei Stadium, che avrebbe potuto portare la finale di Supercoppa ai tempi supplementari e invece – calciato troppo angolato e finito fuori di almeno mezzo metro – ha indirizzato il trofeo dalle parti di Torino. L’altro rigore fallito da Insigne, il quarto su 24 calciati in carriera, era accaduto nell’ottobre del 2016 in Champions League contro il Besiktas.

Piange, Lorenzo, mentre guarda la Juventus festeggiare la nona Supercoppa della sua storia. Sente il peso di quell’errore, che ha impattato ovviamente anche sulla squadra: ogni volta che ha sbagliato dagli undici metri, il suo Napoli ha perso. Calciando sul fondo, oltre a vanificare le possibilità degli uomini di Gattuso di tornare in partita, lo scugnizzo di Frattamaggiore ha anche mancato l’appuntamento con il suo centesimo gol con la maglia azzurra.

In questa stagione Insigne aveva segnato tre rigori su tre, tutti nel mese di gennaio, contro Cagliari, Udinese e Fiorentina. Reti che però avevano un peso diverso rispetto a quella mancata ieri sera.

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Napoletano, Giornalista praticante, nato nel ’95. Ha collaborato con Fanpage e Avvenire. Laureato in lingue, parla molto bene in inglese e molto male in tedesco. Un master in giornalismo alla Lumsa di Roma. Ex arbitro di calcio. Ossessionato dall'ordine. Appassionato in ordine sparso di politica, Lego, arte, calcio e Simpson.