Secondo una delle menti di Google, Sundar Pichai, amministratore delegato di Mountain View, l’intelligenza artificiale può essere “molto dannosa” se utilizzata “in modo sbagliato” o “senza tutte le risposte”.

L’IA è un’innovazione sulla quale stanno puntando molti big del tech. Si rincorrono infatti voci su una tentazione di Samsung, storico partner di Google, di passare al motore di ricerca di Microsoft integrato con Chatgpt, mentre altre voci vorrebbero che Google sia alla folle rincorsa di un livello equivalente di expertise sul fronte intelligenza artificiale.

Pichai ha forse semplicemente mostrato la strategia aziendale: “Non abbiamo corso per fare le cose per bene, chi ci aspetta (vedi Samsung ndr.) non si preoccupi. Per ora la società nel suo complesso potrebbe non essere pronta per far fronte all’impatto della nuova tecnologia – dice Pichai -, destinata ad avere effetti su ogni prodotto di ogni azienda. Per questo sono necessarie regole stringenti per il settore, simili a quelle dei trattati per l’uso delle armi nucleari“.

Della stessa idea del numero uno di Mountain View è anche Elon Musk che, insieme ad altri mille manager, aveva firmato una lettera aperta per chiedere una “pausa” di sei mesi nello sviluppo dei sistemi di intelligenza artificiale avanzati così da consentire lo sviluppo di protocolli di sicurezza condivisi.

È il tema della sicurezza di questa nuova tecnologia a preoccupare Pichai: “Può essere molto pericolosa se usata in modo in modo sbagliato e ancora non abbiamo tutte le risposte al riguardo, anche se l’intelligenza artificiale si sta muovendo rapidamente. Questo mi tiene sveglio la notte? Assolutamente sì”, ha detto in un’intervista al talk show 60 minutes della statunitense Cbs.

L’intelligenza artificiale cambierà il lavoro e la società così come la conosciamo, per questo è “necessario adattarsi”, ha aggiunto Pichai. Le occupazioni che risentiranno della nuova tecnologia sono svariate: si va da quelle di base ai lavori più complessi come il commercialista, l’architetto o lo stesso ingegnere che ne programma i software. Inoltre, ha messo ancora in guardia l’amministratore delegato di Google, il problema della disinformazione e delle fake news rischia di ingigantirsi causando danni incalcolabili.

L’ultimo prodotto di Google si chiama Bard, lanciato per sfidare Microsoft e la sua ChatGPT, la popolare chatbot di OpenAI di cui Redmond è uno dei maggiori investitori. Una battaglia, quella fra i due giganti della Silicon Valley, che però va al di là dell’intelligenza artificiale: secondo indiscrezioni infatti Samsung sta valutando di sostituire Google con Bing di Microsoft come motore di ricerca di default sui suoi dispositivi. Un rumors che ha fatto calare i titoli di Wall Street fino al 4%.

Nella partita dell’IA potrebbe subentrare anche un altro grande nome del tech: Elon Musk, che nonostante la richiesta di una moratoria di sei mesi sta lavorando alla creazione di una nuova startup per competere e sfidare ChatGPT.

Riccardo Annibali

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