Il ministro della Giustizia Marta Cartabia ha risposto all’interrogazione presentata dal parlamentare di Forza Italia Matilde Siracusano sulle anomalie che riguardano il processo in corso ai danni di Alfredo Romeo sul caso Consip. L’interrogazione era nata da un esposto presentato dallo stesso imprenditore al Csm, in Cassazione e alle procure di Roma e Perugia (quest’ultima competente per indagare sui magistrati romani ndr).

Il rispetto assoluto dei diritti della difesa e delle garanzie processuali sin dalla fase delle indagini preliminari è ben scolpito nella Carta costituzionale, e pertanto da tutelare“. Risponde la Cartabia alla deputata azzurra. Poi prosegue: “Ciò premesso, nel caso di specie si assume l’occorsa e grave violazione di diritti di un imputato a mezzo di ritenute irregolari condotte riconducibili all’organo inquirente”.

Nella risposta la ministra sottolinea che “Va evidenziato e rammentato che l’attivazione dei poteri ispettivi deve altresì evitare di interferire sul sereno svolgimento dell’attività giurisdizionale” e che inoltre “l’Amministrazione deve attendere l’esito dei procedimenti giurisdizionali già in essere“. Secondo Cartabia, infatti, “un intervento in itinere rischierebbe di interferire nell’attività processuale pacificamente in essere”.

Il ministro della Giustizia conclude: “Allo stato, pertanto, risultando pendenti il processo presso il Tribunale di Roma, nonché il procedimento penale attivato dall’esposto presentato all’Autorità Giudiziaria di Perugia, non si ravvisano estremi per procedere ad attività ispettiva“.