È stato il candidato più votato del Partito Democratico alle elezioni europee. L’ormai ex sindaco di Bari, Antonio Decaro, ha stravinto la corsa al Sud, unica circoscrizione in cui i dem sono riusciti a spodestare Fratelli d’Italia. Oltre 490mila voti (di cui 350mila in Puglia), superando la capolista Lucia Annunziata, che ha raccolto circa 240mila preferenze. Un successo inaspettato: “Certo, sentivo la fiducia e l’affetto. Ma non immaginavo un risultato così importante”, racconta a Repubblica confidando di sentire pressione e responsabilità.

A vincere è stata la politica di Elly, ha interpretato bisogni e aspettative del Paese. Dalla sanità al salario minimo”. E spegne subito la polemica dei cacicchi: “Ci sono pochi modi  per guadagnare consenso: studiare, mantenere le promesse e dire la verità. È quello che ho imparato da assessore e da sindaco di Bari, ma anche nel percorso da segretario Anci”.

Il nuovo scenario

La riflessione sul neo parlamentare europeo è anche sulle conseguenze del voto: “Credo che ora il partito abbia un’altra responsabilità, quella di lavorare per una coalizione unita che sia in grado di battere la destra portando temi concreti e buon governo”.

Ma è stato anche un voto d’orgoglio a detta di mister preferenze: “Già qualche mese fa, dopo la decisione del Viminale di avviare la procedura di scioglimento, avevamo messo in campo il desiderio di riscatto della nostra amministrazione nelle piazze. Noi abbiamo sempre contrastato la criminalità organizzata. Bari oggi è una città diversa, orgogliosa di se stessa, e credo che questo orgoglio si sia visto anche nei seggi”. L’ultima previsione è sul campo largo, esempio vincente in Sardegna: “Ci dobbiamo provare. Lo facciamo, e bene, in moltissime amministrazioni comunali. Perché non possiamo farlo per l’Italia?”.

Redazione

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