I rischi derivanti dal cambiamento climatico sono sempre più rilevanti per le imprese, soprattutto quelle quotate, e per gli operatori finanziari. Le prime, esposte rispetto alla loro operatività, che potrebbe subire battute d’arresto, sono chiamate a realizzare una rapida transizione verso un business più sostenibile. I secondi rischiano la riduzione dei rendimenti di alcuni investimenti o di ritrovarsi investimenti privi di ogni prospettiva di redditività. Per contrastare sia l’impatto che il cambiamento climatico ha sull’impresa sia l’impatto che l’impresa ha sul clima, si cerca di correre ai ripari. È il caso di Intesa Sanpaolo che proprio nei giorni scorsi ha comunicato l’aggiornamento delle regole per l’operatività creditizia del gruppo nel settore del carbone e l’introduzione di regole dedicate per il settore oil (petrolio) e gas non convenzionale.

Le regole si applicano a tutte le società del Gruppo e in tutti i Paesi in cui operano. Intesa Sanpaolo si impegna così ad azzerare entro il 2025 la quota di servizi finanziari verso controparti appartenenti al settore dell’estrazione del carbone e a rafforzare limiti ed esclusioni previsti per il settore della generazione di energia elettrica da carbone, con l’obiettivo di generare minori emissioni di gas serra. La nuova policy dell’azienda esclude anche l’esplorazione e l’estrazione in aree geografiche caratterizzate da ecosistemi fragili, come l’Artico o l’Amazzonia. Il Gruppo sosterrà le aziende nella transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio, anche attraverso finanziamenti finalizzati alla produzione di energia da fonti rinnovabili.

L’adozione di queste misure rappresenta per la Banca un importante passo ulteriore per il contrasto al cambiamento climatico, nell’ambito di una pluriennale e articolata strategia di sostenibilità. Intesa Sanpaolo è inserita nei più autorevoli indici di sostenibilità. In primo luogo, è l’unica banca italiana inclusa nei Dow Jones Sustainability Indices e, nel 2021, nel Global 100 Most Sustainable Corporations in the World Index di Corporate Knights. Inoltre, si classifica prima tra le banche europee in due delle principali valutazioni internazionali Esg, l’acronimo di Environmental, Social and Governance e si riferisce a tre fattori centrali nella misurazione della sostenibilità di un investimento: l’indice MSCI World (sostenuto dalla ex Morgan Stanley Capital International) e il Bloomberg ESG Disclosure Score.

Iniziative come quelle adottate da da Intesa Sanpaolo hanno un duplice obiettivo: da una parte, aumentano la consapevolezza delle società circa il tema del cambiamento climatico, incentivandole ad intraprendere un percorso di decarbonizzazione; dall’altra, informano clienti e partner circa l’impegno che l’impresa assume rispetto alla lotta al climate change, contribuendo al raggiungimento degli obiettivi fissati dagli Accordi di Parigi. Sulla spinta di istituzioni, governi e autorità di controllo sovranazionali, un numero crescente di società e di operatori finanziari ha adottato delle strategie di business che danno evidenza del proprio impegno e, nel caso delle società che operano nel settore finanziario, che favoriscano l’allineamento dei relativi portafogli.

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