Il presidente Usa Donald Trump ha utilizzato il suo primo comizio elettorale della campagna del 2020 per sostenere di aver servito la “giustizia americana” ordinando il raid dei droni per eliminare il generale iraniano Qassem Soleimani, mentre beffeggiava i leader democratici per aver messo in dubbio la sua decisione di eseguire l’attacco senza prima consultare il Congresso.

Trump ha parlato a Toledo, in Ohio, poco dopo che la Camera a controllo democratico ha approvato una risoluzione (non vincolante) che afferma che il presidente deve chiedere l’approvazione del Congresso prima di impegnarsi in ulteriori azioni militari contro l’Iran. La risoluzione ha trovato l’appoggio anche di tre repubblicani, ma di fatto resta una misura simbolica: il provvedimento difficilmente supererà l’esame del Senato. La stessa Casa Bianca dopo l’approvazione del testo alla Camera ha definito la risoluzione “ridicola”: il presidente ha “il diritto e il dovere di difendere il paese e i suoi cittadini” dice il portavoce Hogan Gidley, bollando la risoluzione come un'”altra mossa politica” dei democratici oltre all’impeachment.

Il tycoon, sempre durante il comizio elettorale a Toledo, ha spiegato che dopo il lancio dei missili iraniani contro due basi Usa in Iraq “eravamo pronti ad andare e rispondere a Teheran. Ho chiesto quanti morti e feriti ci fossero, mi hanno risposto nessuno. E così non siamo più andati, ma eravamo pronti“.

Redazione

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