L’Isis ha rivendicato l’attacco avvenuto venerdì 23 agosto a Solingen, in Germania, dove durante il ‘Festival della diversità’ per celebrare 650 anni della città nella Renania Settentrionale-Vestfalia, un uomo ha sgozzato e ucciso tre persone, ferendone altre otto  (quattro delle quali in modo grave). Il gruppo jihadista dello Stato islamico afferma che è una “vendetta per i musulmani in Palestina“, stando a quanto riferisce un comunicato.

Isis: “Nostro soldato ha vendicato musulmani in Palestina”

“L’autore dell’attacco a un raduno di cristiani nella città di Solingen in Germania ieri era un soldato del gruppo dello Stato islamico”, sottolinea una dichiarazione dell’agenzia di stampa jihadista Amaq su Telegram. L’attacco è stato effettuato “per vendetta per i musulmani in Palestina e ovunque”, si aggiunge.

Una rivendicazione attendibile secondo l’esperto di terrorismo Peter Neumann del Kings College di Londra. Alla Bild ha dichiarato che “le confessioni dello Stato Islamico su Amaq sono credibili al 95 per cento. Solo in pochi casi si sono rivelati errati. Di solito c’è altro in arrivo. Le prossime 12 ore saranno molto importanti”.

Germania, blitz in centro rifugiati  guidato da cane poliziotto dopo ritrovamento coltello: fermato siriano

Gli agenti di polizia tedeschi del Comando delle operazioni speciali (SEK) in serata hanno fatto irruzione in una residenza per rifugiati dopo l’attacco a Solingen e avrebbero arrestato un cittadino siriano. L’alloggio per i richiedenti asilo si trova a soli 300 metri dal Fronhof, il luogo dell’attacco. E a 150 metri dal punto in cui gli investigatori hanno trovato nel pomeriggio l’arma che sarebbe stata usata venerdì sera dall’assassino, che ha ucciso tre persone e ne ha ferite gravemente otto.

A condurre gli agenti nella residenza per rifugiati sarebbe stato una cane poliziotto dopo aver trovato il coltello. Oltre all’uomo siriano arrestato, la polizia in queste ore sta interrogando diversi residenti.

L’identikit del killer e il ruolo del 15enne

Secondo le informazioni della Bild, l’aggressore sarebbe un uomo di 20-30 anni, alto 1.70-1.75 metri, dai tratti arabi, statura atletica, barba corta e folta, vestito di nero col berretto. Un testimone, ha raccontato alla polizia, di aver sentito l’aggressore gridare ‘Allah Akhbar’ mentre colpiva più persone. Arrestato anche un 15enne del Kirghizistan che, secondo la polizia, sarebbe stato a conoscenza dell’attacco ed è accusato di non averlo denunciato. Sempre secondo testimoni, il giovane in una conversazione con un’altra persona poco prima dei fatti parlava di una possibile aggressione con coltello.

Redazione

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