Il presidente delle isole Comore Azali Assoumani è stato accoltellato domenica scorsa, ma è fuori pericolo. Ad assalire il massimo dirigente comoriano è stato un giovane poliziotto che è stato ritrovato morto nella proprio cella ieri mattina. Il presidente Assoumani si trovava in visita ufficiale per partecipare ad un funerale in una cittadina situata a nord della capitale Moroni quando è stato aggredito dal ventiquattrenne che non avrebbe gridato nulla dalle prime testimonianza. Azali Assoumani è un politico navigato che è stato anche Presidente di turno dell’Unione Africana, ruolo nel quale si era speso molto per riportare la pace nel continente.

Il ministro dell’Energia Aboubacar Said Anli ha convocato una conferenza stampa per aggiornare sulle condizioni di salute del presidente delle Comore, rassicurando la popolazione. L’aggressore che si chiama Ahmed Abdou aveva chiesto alcuni giorni di ferie, presumibilmente per organizzare l’attentato, ma la causa del suo gesto rimane sconosciuta e sono in corso indagini per capire se Abdou abbia agito da solo oppure ci sia dietro un piano per eliminare Assoumani. Il presidente comoriano è arrivato al quarto mandato vincendo le presidenziali del gennaio scorso, ma le opposizioni hanno denunciato brogli ed intimidazioni chiedendo l’intervento della comunità internazionale. Durante le convulse elezioni presidenziali sono morte due persone negli scontri e un seggio è stato devastato.

Azali Assoumani è un ex ufficiale militare salito al potere per la prima volta con un colpo di stato nel 1999. Ha servito un primo mandato come presidente dal 2002 al 2006 ed è stato eletto nuovamente nel 2016. Da allora è stato il leader e quest’anno ha esteso la sua presidenza per un quarto mandato dopo aver modificato la costituzione per rimuovere i limiti di mandato e abolire un sistema che prevedeva la rotazione della presidenza tra le tre isole principali delle Comore. È stato accusato di aver represso il dissenso e di aver vietato le proteste pacifiche. Le Comore, un piccolo arcipelago sparpagliato nell’Oceano Indiano ha una lunga storia di colpi di stato quasi tutti organizzati ed orchestrati da Bob Mustapha Denard, un mercenario francese che ha cercato di prendere il potere ben quattro volte.

Denard ha una lunga carriera come soldato di ventura dal Congo alla Nigeria e aveva deciso di occupare le Comore per trasformarle nel suo dominio privato. A 73 anni aveva tentato per l’ultima volta reclutando mercenari anche nell’estrema destra italiana di rovesciare proprio Azali Assoumani con il quale aveva lavorato quando era capo delle forze armate comoriani. Adesso sarà necessario capire se queste piccole isole paradisiache possano trasformarsi ancora una volta in un inferno per la popolazione locale.

 

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Matteo Giusti, giornalista professionista, africanista e scrittore, collabora con Limes, Domino, Panorama, Il Manifesto, Il Corriere del Ticino e la Rai. Ha maturato una grande conoscenza del continente africano che ha visitato ed analizzato molte volte, anche grazie a contatti con la popolazione locale. Ha pubblicato nel 2021 il libro L’Omicidio Attanasio, morte di una ambasciatore e nel 2022 La Loro Africa, le nuove potenze contro la vecchia Europa entrambi editi da Castelvecchi