Dopo tre mesi dagli attacchi di Hamas in Israele del 7 ottobre, continua la guerra a Gaza e le operazioni militari dell’esercito di Tel Aviv. Un comandante militare di Hezbollah è stato ucciso dall’esercito israeliano con un raid nel sud del Libano, mentre per cercare di stanare il capo di Hamas a Gaza, Yahya Sinwar, le autorità israeliane hanno posto una taglia di 400mila dollari sulla sua testa.

Ucciso il comandante di Hezbollah

La conferma è arrivata direttamente da Hezbollah. Un alto comandante della forza speciale Radwan, Wissam al-Tawil, è stato ucciso in un attacco israeliano. Secondo quanto circolato, al-Tawil ha avuto “un ruolo di primo piano nella direzione delle operazioni militari nel sud” del Libano. L’esercito israeliano ha colpito il comandante Hezbollah mentre si trovava in auto, nella città di Kherbet Selm, a pochi chilometri dal confine con Israele.

La promessa di Netanyahu

“Faremo tutto il necessario per riportare la sicurezza qui al nord”. È la promessa del premier israeliano Benyamin Netanyahu durante un sopralluogo nella zona di Kiryat Shmona, a breve distanza dal confine con il Libano. “Ovviamente preferiamo che ciò avvenga senza dover ricorrere ad una vasta campagna militare, ma ciò non ci fermerà. Ne abbiamo dato una prova agli amici degli Hezbollah al sud e succederà anche a nord” se necessario, ha aggiunto Netanyahu. Riferendosi al passato, il premier poi ha detto che gli Hezbollah fecero un errore di calcolo anche nel 2006, “quando paragonarono Israele ad una ragnatela”. “Adesso vedono che ragno siamo: la nostra enorme potenza, la coesione del popolo, la nostra determinazione a riportare la sicurezza nel nord. Questa è la mia politica” ha concluso Netanyahu.

La minaccia di Gallant: “Beirut come Gaza”

Ancor più senza fronzoli, Yoav Gallant. Il ministro della Difesa israeliano ha avvertito che Israele potrebbe “replicare a Beirut” quello che “sta avvenendo a Gaza”. In un’intervista al Wall Street Journal, il ministro israeliano ha detto che l’idea per cui Hamas, Hezbollah e l’Iran “abbiano il permesso di decidere come vivere la nostra vita qui in Israele” è “qualcosa che non accettiamo”. Gallant ha affermato anche che “80mila persone devono poter tornare alle loro case in sicurezza” e quindi se tutto il resto fallisce “siamo disposti a sacrificarci”.

Israele ha messo una taglia sul leader di Hamas

Una taglia di 400mila dollari su Yahya Sinwar, leader di Hamas a Gaza. Le autorità israeliane hanno posto una ricompensa per chi porterà informazioni utili alla cattura del numero uno del gruppo terroristico, soprannominato il “macellaio di Khan Younis”. La notizia è stata rilanciata dal quotidiano israeliano Hayom, a seguito dell’intervista di Amos Yadlin, ex capo dei servizi segreti interni di Tel Aviv, alla radio Kan.

Sempre secondo la stessa fonte, Israele conoscerebbe la posizione di Sinwar, ma l’esercito ancora non potrebbe intervenire perché “circondato da un grande numero di ostaggi israeliani vivi”.

Blinken contro l’estrema destra in Israele

“Irresponsabili” e “incendiarie”. Così il segretario di Stato americano Antony Blinken ha definito le dichiarazioni dei ministri dell’estrema destra israeliana in cui hanno chiesto il reinsediamento dei palestinesi fuori Gaza. A riportarlo è la Cnn. Blinken ha affermato che ai civili palestinesi deve essere consentito di “tornare a casa non appena le condizioni lo consentiranno”. “Non possono e non devono essere costretti a lasciare Gaza”, ha detto in una conferenza stampa insieme al primo ministro e ministro degli Affari esteri del Qatar Mohammed bin Abdulrahman Al Thani.

Redazione

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