L'attacco del ministero degli Esteri
“Italia ha memoria corta, relazioni danneggiate”, la nota di Mosca sulla missione “Dalla Russia con amore”

Il Corriere della Sera torna sulla missione “Dalla Russia con amore” che Mosca intraprese in Italia nella primissima fase dell’emergenza covid esplosa a inizio 2020. E parla del secondo avvertimento in due mesi: una nota del ministero degli Esteri russo che sottolinea “il tentativo dei media italiani di dipingere la missione russa anti-Covid in Italia nel 2020 come un’operazione di spionaggio danneggia le relazioni tra Mosca e Roma” e accusa come “le nostre controparti italiane abbiano la memoria corta. Una linea di comportamento così servile e miope non solo danneggia le nostre relazioni bilaterali, ma dimostra anche la moralità di alcuni rappresentanti delle autorità pubbliche e dei media italiani”.
La nota non è firmata dal ministro e quindi sarebbe secondo il quotidiano riconducibile direttamente al Presidente Vladimir Putin. Il Corriere ha ampiamente scritto nei mesi scorsi sulla missione e su alcuni punti oscuri, sollevati con il sospetto che quella missione fu più che un’iniziativa di sostegno un’opportunità per raccogliere dati sensibili e altre informazioni riservate. Era emersa l’intenzione del generale Sergey Kikot di “sanificare l’intero territorio italiano entrando anche negli uffici pubblici e in tutte le sedi a rischio” con i 123 militari sbarcati a Pratica di Mare il 22 marzo 2020.
Missione che secondo il giornale sarebbe stata concordata direttamente dall’allora Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e dal presidente russo Vladimir Putin e che sarebbe costata a Roma circa tre milioni di euro tra vitto, alloggio, rimborso carburante e altre voci. E che avrebbe dato accesso agli scienziati russi ai dati dell’ospedale Spallanzani di Roma. Il ministro della Difesa Lorenzo Guerini dichiarò chiusa la missione a inizio maggio con una lettera all’omologo russo Sergei Shoigu. Il Copasir ha avviato un’indagine su quell’operazione.
Il quotidiano ricorda anche le parole di Alexei Vladimorovic Paramonov, ex console russo a Milano, direttore del dipartimento europeo del ministero degli Esteri, che lo scorso 21 marzo aveva parlato di “conseguenze irreversibili” se l’Italia avesse aderito al nuovo piano di sanzioni. E di “ingratitudine” dopo gli aiuti mandati per il covid. Il passaggio della nota sulla “moralità di alcuni rappresentanti delle autorità pubbliche” lascerebbe intendere informazioni sulla sfera privata di politici e altri rappresentanti. La nota è stata pubblicata su Vkontakte, uno dei social network più diffusi in Russia.
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