L’ammissione del Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti al Meeting di Rimini (“Con questa natalità nessuna riforma pensionistica è sostenibile”) apre il sipario sulle cose serie che attendono il Governo, fin qui impegnato solo su questioni bagatellari grazie a un’opposizione capace solo di criticarne cifra stilistica ma poco sostanziale, o aspetti del tutto marginali legati al costume personale (‘Giorgia Meloni va due giorni in Albania…? Scandalo…’, ‘Meloni fa male a saldare il conto di quattro connazionali scemi che mangiano e scappano senza pagare il conto…!’) o impegnata in dibattiti ridicoli (‘No al duello tra miliardari Musk- Zuckerberg al Colosseo’ e simili).

Un’opposizione incapace di avanzare una seria critica politica persino su questioni come il provvedimento retroattivo sugli extraprofitti solo perché sarebbe -si pensa- impopolare in quanto diretto alle banche (cui poi vedremo se non dovremo dare più avanti ben altri soldi pubblici), consente di vivacchiare serena alla maggioranza in cui non c’è più la minima traccia di Forza Italia (per il momento totalmente priva di idee e protagonisti nuovi capaci di farsi ascoltare dalla gente). Sullo sfondo, un inverno non facile, a cominciare dalla questione relativa al taglio del cuneo fiscale che scade e invece andrebbe varato strutturalmente, per proseguire con la riforma delle pensioni, il dibattito strumentale sul salario minimo, e appunto la manovra economica da cui ci si attende una sforbiciata alle tasse.

Non è roba di poco conto, e con le Europee alle viste, la maggioranza non può permettersi un’ordinaria amministrazione, anche se Movimento Cinque Stelle e Partito Democratico si dimostrano senza idee concrete (tolto il solito “tassa e spendi” che ripropone a giorni alterni) e senza capacità comunicativa: vanno solo dietro alla maggioranza che propone appunto questioni di contegno, di costume che nulla hanno a che vedere con la ciccia seria delle cose da farsi.
Chi scrive lo dice, nel suo piccolo, da un anno: di questo passo tra 15 anni avremo un giovane chiamato a mantenere tre pensionati. Quanto dovremo tassarne il lavoro?

L’Italia deve trovare idee per crescere tantissimo, e consentirsi la sostenibilità tramite la creazione di nuova ricchezza. Tradotto, lo Stato deve costare meno agli italiani, che devono ritrovarsi più agilità economica e libertà fiscale (cioè più soldi in tasca) e dunque fiducia nel fare figli. Oltre a questo, serve manodopera alle imprese, capace di assolverne il fabbisogno richiesto e contribuire al mantenimento di una nazione in cui ci saranno sempre più anziani, e sempre più longevi, quindi da mantenere più a lungo. Impensabile andare in pensione prima o comunque presto. Serve un’operazione verità.
Giorgetti intanto dice che “in manovra non si potrà fare tutto”. Poche settimane e capiremo se chi ha votato centrodestra dovrà incassare una delusione. Oppure no.