Le parole del deputato
Italia Viva, Marattin punta i piedi: “Renzi come Calenda, ha cambiato idea in 24 ore. Non mi riconosco in un partito che manganella sul web”
Luigi Marattin punta i piedi. O si fa un congresso in Italia Viva per decidere in merito alla svolta verso sinistra intrapresa da Matteo Renzi, oppure – ormai è chiaro – valuterà un abbandono del partito. Anzi, la valutazione la sta già facendo, viste le dichiarazioni recenti e quelle arrivate anche oggi. Dalle pagine del Corriere della Sera, il deputato di Iv ha richiesto ancora una volta un congresso per far scegliere l’intera comunità di Italia Viva sulla direzione da prendere. “Se come dice Matteo Renzi nel partito sono tutti d’accordo con la sua svolta a sinistra perché non viene fatto un congresso?”, si domanda Marattin.
Italia Viva, Marattin punta i piedi: spaccature importanti, serve congresso
Il deputato ha parlato poi delle divisioni all’interno del partito, derivanti dalle mosse del leader Renzi: “Per via di quella svolta nel partito si è creata una spaccatura molto importante. Che ha fatto finire Italia Viva per come la conoscevamo. Ora si deve aprire una nuova fase politica per dare una rappresentanza stabile a chi si riconosce in un governo Draghi, non in quello di Meloni né in quello di Schlein“. Una spaccatura importante quindi, testimoniata non solo da Marattin ma da diversi “documenti”. “Ce n’è uno, firmato da quasi trecento dirigenti del partito, in cui viene chiesto a gran voce un congresso aperto e democratico per decidere la linea del partito. Ma non è l’unico”, dice il deputato. “Ce n’è un altro sulla stessa linea, importante perché parte da chi guarda al futuro, oltre cento giovani delle scuole di formazione di Italia Viva (Meritare l’Italia e Meritare l’Europa), quelle che proprio Matteo Renzi ha creato”, aggiunge l’esponente di Iv. E secondo Marattin “anche tra i parlamentare qualcuno comincia a mettere in discussione la scelta. In ogni caso è pericolo identificare i parlamentari come l’intero partito. Si rischia l’effetto guscio vuoto senza la polpa”.
Marattin: “Renzi come Calenda, ha cambiato idea in 24 ore”
Che Marattin non voglia finire nell’alleanza a sinistra insieme a Pd, Alleanza Verdi e Sinistra e Movimento 5 Stelle è evidente: “Dal campo largo mi divide tutto, dalla giustizia al lavoro passando per il fisco. Ma poi c’è il metodo che è stato quanto meno discutibile”. Il problema principale per Marattin è quindi anche formale: “Renzi ha cambiato idea sulla linea del partito in ventiquattro ore. Eravamo abituati che Carlo Calenda agisse così, non certo Matteo”. Una stoccata pesante al proprio leader.
Italia Viva, “un partito che manganella sul web chi non la pensa come il capo”
Ma poi c’è anche un’altra questione. Il come Marattin e gli altri ‘dissidenti‘ siano trattati dai propri compagni di partito. “È urgente un congresso e noi, siamo in tanti, nelle prossime settimane prenderemo delle iniziative. La politica non è immobile né immutabile, ma dicerto non si può cambiare la linea di un partito come ha fatto Matteo, dal giorno alla notte. Un partito che sta tollerando, non voglio pensare incoraggiando, vere e proprie aggressioni verbali“, dice Marattin. “Sia io sia chi ha firmato i documenti siamo stati aggrediti sui social con insulti di tutti i tipi, il più gentile è stato “traditore”. Non posso riconoscermi in un partito che manganella sul web chi non la pensa come il capo”, conclude il deputato che allude soprattutto a chi sui social, tra profili fake e fedelissimi ‘ultras‘ renziani, ha iniziato a insultare lui e chi sta cercando di dire la sua opinione diversa da quella di Renzi.
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