Italia Viva verso la spaccatura, senatori pronti a lasciare per un Conte ter

Doveva essere la nuova “mossa del cavallo”, rischia di diventare un boomerang senza precedenti. L’uscita delle ministre Bellanova e Bonetti dall’esecutivo Conte, la delegazione di Italia Viva richiamata da Matteo Renzi aprendo la crisi di governo, non ha avuto per ora gli effetti sperati.

Dal Movimento 5 Stelle e Partito Democratico è infatti arrivata una chiusura totale all’ipotesi di un Conte ter con gli stessi partiti in maggioranza: se da parte dei pentastellati la reazione era pronosticatile, dai Dem sono arrivate parole durissime con il segretario Nicola Zingaretti che ha parlato di “Italia Viva inaffidabile”. 

Per un Conte ter Pd e M5S puntano ora a creare un gruppo di ‘Costruttori’ tra le varie forze politiche presenti in Senato, lì dove i numeri di Italia Viva (18 senatori) sono fondamentali. E proprio da Palazzo Madama arrivano le crepe nella pattuglia renziana: scossoni arrivati con l’outing di Riccardo Nencini, il senatore socialista che con il suo simbolo aveva consentito la nascita del gruppo PSI-IV. “Chi ha maggiori responsabilità è chiamato ad esercitarle fuoriuscendo dalla logica dei duellanti e tenendo fermo il richiamo del Presidente della Repubblica. Noi siamo tra i costruttori”, ha sottolineato Nencini aprendo ad un appoggio al Conte ter.

Ma stando ai rumors sarebbero almeno 5-6 i senatori di Italia Viva pronti ad abbandonare il gruppo per dire sì ad un nuovo governo a guida Conte. Ovviamente non si tratterebbe dei fedelissimi dell’ex premier Renzi, ma di innesti ‘nuovi’ nella pattuglia renziana. I nomi? Secondo un retroscena di AdnKronos circolano i nomi di Eugenio Comincini, dell’ex grillina Gelsomina Vono o dell’ex Forza Italia Donatella Conzatti.

Fonti di Italia Viva smentiscono defezioni, ma anche alla Camera c’è chi si dice sicuro di abbandoni tra le fila dei renziani. “Alcuni di loro lasciano sicuro…”, dice all’Adnkronos un parlamentare dem che ha ottimi rapporti con gli ex colleghi di partito. “Usciranno allo scoperto all’ultimo, ma ci sono”.