Ne deve essere valsa la pena. John Travolta al Festival di Sanremo prima ha dovuto fare alcuni balletti insieme ad Amadeus. Poi Fiorello lo ha invorticato nel ballo del qua qua, con il celebre attore che si è anche concesso un momento di stizza, lanciando via il cappello da papero. Nulla che non sapesse già prima probabilmente. Ma Travolta deve aver pensato che tutto sommato si potesse fare.

John Travolta a Sanremo, quanto è stato pagato: il cachet

Secondo quanto ha appreso l’Adnkronos, John Travolta per la sua apparizione e per i suoi balletti durante la seconda serata di Sanremo, sarebbe stato pagato 200mila euro. La sua presenza, durata circa 15 minuti, sarebbe stata lautamente pagata dalla Rai con tale cifra. Un compenso che non comprende le spese di trasferta, visto che l’attore ha raggiunto Nizza con il suo aereo privato ed era già in zona per un altro impegno con un suo sponsor. Secondo altre fonti per il suo cachet si parlerebbe invece di cifre superiori: fino a 500 mila euro.

In realtà, durante la conferenza stampa della terza serata, a domanda dei giornalisti, la Rai ha spiegato che si è trattato solo di un “rimborso spese basso”.

John Travolta, la liberatoria non firmata per il ballo

Secondo poi altri media, John Travolta non avrebbe firmato la liberatoria per la diffusione del video in cui balla. Una scena che vorrebbe evitare che girasse il più possibile. Anche se diverse star non firmano la liberatoria per poi avere ulteriori guadagni dai diritti per l’uso delle immagini.

Il mea culpa di Fiorello e Amadeus

A poche ore dalla performance, è arrivata anche la presa di coscienza di Amadeus e soprattutto di Fiorello, sullo spettacolo quantomeno discutibile a cui hanno sottoposto l’ospite internazionale. Nel programma VivaRai2 Viva Sanremo, Rosario Fiorello ha parlato di “gag più terrificante della storia della televisione italiana“, ridendo. Ma l’impressione è che si siano resi conto di come sia stata accolta dal pubblico la loro esibizione con John Travolta. E oggi c’è Russell Crowe, speriamo non facciano il bis.

Redazione

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