Il fondatore di WikiLeaks: "Grave errore giudiziario"
Julian Assange, l’Alta corte di Londra ribalta la sentenza: potrà essere estradato negli Usa
Gli Stati Uniti hanno vinto il ricorso davanti all’Alta Corte di Londra contro la sentenza di primo grado che a gennaio aveva negato l’estradizione di Julian Assange dalla Gran Bretagna per il rischio di suicidio. Ribaltata la sentenza di primo grado contro il fondatore di Wikileaks. Il caso verrà quindi rinviato al tribunale di grado inferiore per essere nuovamente dibattuto. A ricorrere all’Alta Corte era stato il team legale americano che si opponeva al divieto di estradizione sulla base di un possibile pericolo di suicidio legato al trattamento giudiziario e carcerario negli Usa.
I giudici britannici hanno accolto le rassicurazioni sul trattamento in carcere di Assange, una volta che fosse estradato negli Usa, fatte dalle autorità americane per evitare un temuto suicidio. Lord Burnett ha infatti dichiarato: “Questo rischio è a nostro giudizio escluso dalle rassicurazioni che vengono offerte”. E ha aggiunto: “Questa conclusione è sufficiente per determinare il ricorso a favore degli Usa” decisione contro la quale comunque Assange potrà sempre appellarsi
“Un grave errore giudiziario”. Così Stella Moris, compagna di Julian Assange e membro del suo team legale, ha definito, in un post pubblicato su Twitter da Wikileaks, il verdetto dell’Alta corte di Londra. Moris ha annunciato la volontà di fare ricorso “al più presto possibile” alle autorità giudiziarie del Regno Unito. II 50enne australiano fondatore di Wikileaks che Washington insegue senza tregua da oltre 10 anni, per la diffusione di documenti segreti, rischia una condanna a 175 anni di carcere negli Usa.
Washington ha dato assicurazioni che Assange non verrebbe sottoposto a particolari restrizioni nelle carceri di massima sicurezza né prima né dopo il processo, a meno che non si rendano necessarie. “Siamo soddisfatti da queste assicurazioni” argomentano i giudici dell’Alta Corte affermando anche che se queste fossero state presentate alla giudice distrettuale che a gennaio ha negato l’estradizione “le avrebbe risposto in modo diverso alla questione”.
Incriminato con 18 capi di imputazione, 17 dei quali che si rifanno all’Espionage Act, Assange rischia una condanna a 175 anni. Ma anche su questo fronte gli avvocati degli Usa hanno fornito rassicurazioni affermando che la condanna per aver pubblicato le migliaia di documenti top secret sulle guerra in Afghanistan ed Iraq potrebbe essere tra i 4 ed i sei anni.
La portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha scritto sul suo canale Telegram, stando a quanto riporta l’agenzia di stampa ufficiale russa, la Tass: “La Corte d’Appello di Inghilterra e Galles ha autorizzato l’estradizione di Assange negli Stati Uniti. Questo vergognoso verdetto in un caso politico contro un giornalista e un personaggio pubblico è un’altra manifestazione della visione cannibale del mondo anglosassone“,
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