Cresciuti sostanzialmente a ‘pane e guerra’, i tre figli adolescenti del leader ceceno Ramzan Kadyrov saranno inviati in Ucraina per partecipare al conflitto sul fronte russo. Ad annunciarlo è stato lo stesso sanguinario presidente-combattente, pubblicando su Telegram un video in cui i tre ragazzini armati fino ai denti si allenano a sparare.

I tre figli, Adam (14 anni), Eli (15 anni) ed Akhmat (16 anni), “andranno sulla linea del fronte e saranno schierati nella sezione più difficile della linea di contatto”, ha scritto Kadyrov, fido alleato del presidente russo Vladimir Putin, sottolineando che i tre vengono addestrati “praticamente da quando sono piccolissimi”.

Con indosso tute mimetiche, occhiali scuri, prima ripresi su dei carri armati e poi in campo aperto con in mano pistole, lanciarazzi e mitragliatrici, per i tre adolescenti “è giunto il momento di brillare in una vera battaglia, non posso che salutare la loro determinazione. Presto andranno in prima linea e si ritroveranno nelle zone più difficili della linea di contatto”, spiega il padre, che secondo il suo sito web ufficiale avrebbe 14 figli.

Kadyrov che in questi giorni è stato al centro delle polemiche. Nel week end il leader ceceno aveva criticato pubblicamente il generale russo Alexandre Lapin, il militare incaricato dal Cremlino e dal ministero della Difesa delle operazioni attorno alla città di Lyman, caduta nelle mani ucraine. Per Kadyrov il generale non avrebbe dato “le comunicazioni” e le “munizioni necessarie” ai soldati impegnati nella difesa della città poi riconquistata delle truppe fedeli a Kiev a al presidente Volodymyr Zelensky.

Ma Kadyrov è stato anche ‘smentito’ dal Cremlino riguardo l’invito ad utilizzare in Ucraina armi nucleari a bassa potenza, dichiarazioni che secondo Mosca sono state fatte sull’onda delle “emozioni”.

“In tempi difficili, le emozioni dovrebbero comunque essere escluse da qualsiasi valutazione della situazione. Preferiamo fare valutazioni misurate e oggettive”, ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, per spegnere il ‘fuoco’ acceso dall’alleato Kadyrov .

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Napoletano, classe 1987, laureato in Lettere: vive di politica e basket.