Il baby funzionario "conosce il Corano e padroneggia le armi"
Kadyrov nomina il figlio 15enne Adam a capo del servizio di sicurezza ceceno: “Un combattente nato”

Nelle dittature si assiste di continuo a eventi inspiegabili. L’ultimo esempio arriva dalla Cecenia dove il leader Ramzan Kadyrov ha nominato suo figlio quindicenne Adam, cresciuto a pane e violenza, a capo del servizio di sicurezza. A renderlo noto è il ministro della Sanità locale, Adam Alkhanov che si congratula con il neo baby funzionario: “Mi congratulo di tutto cuore con Adam Kadyrov per la sua nomina all’importante posizione di capo del dipartimento di sicurezza del leader della repubblica cecena”, ha scritto su Telegram. Alkhanov ha sottolineato che Adam, “malgrado la sua giovinezza, ha già una grande esperienza pratica” e ha un “forte spirito guerriero”, quindi nulla lo fermerà quando si tratterà di difendere suo padre, il suo popolo, la sua religione e la sua patria.
Il deputato Adam Delimkhanov ha definito la nomina “assolutamente logica” sottolineando che il 15enne “conosce il Corano a memoria, dimostra successo nello sport e padronanza di vari tipi di armi” e “dà il cento per cento in ogni attività, dando un ottimo esempio ai suoi coetanei”. “Adam ha dimostrato di essere un coraggioso patriota della sua patria e una persona disposta a difendere la religione! È stato più volte nell’area dell’operazione speciale alla sua giovane età! Tutti conoscono la sua indole coraggiosa e il suo carattere forte!” ha scritto il ministro della Politica nazionale cecena Akhmed Dudayev.
Adam Kadyrov già decorato per “i suoi meriti” sia in Cecenia che in Tatarstan, era diventato oggetto di polemiche lo scorso settembre dopo aver pubblicato sui social un video in cui picchiava un russo arrestato per aver bruciato il Corano. Un episodio che aveva reso orgoglioso il dittatore ceceno nonostante le autorità russe avevano preferito ignorare l’accaduto. Kadyrov, che governa la repubblica del Caucaso russo a maggioranza musulmana dal 2007, è accusato dagli attivisti per i diritti di aver ordinato rapimenti e esecuzioni extragiudiziali. Uno degli ultimi eventi, in ordine di tempo, è relativo alla feroce aggressione subita lo scorso luglio in Cecenia dalla giornalista russa Elena Milashina: dita spezzate, sul corpo liquido tossico (già usato con Navalny).
Kadyrov jr combatte fin dall’infanzia: a otto anni, nel 2016, partecipò a un torneo di arti marziali miste (MMA) a Grozny. Ufficialmente, ai bambini sotto i 12 anni è vietato partecipare alle gare di MMA e i combattimenti in Cecenia si erano svolti secondo le regole degli “adulti”, cioè senza caschi o speciali imbottiture protettive sulle gambe. Tutti e tre i figli di Kadyrov, all’epoca, avevano sconfitto i loro avversari davanti al padre.
La scorsa settimana papà Ramzan aveva ordinato ai suoi poliziotti di sparare sui manifestanti per scoraggiare attacchi antisemiti come quelli avvenuti in Daghestan. Secondo le disposizioni di Kadyrov chiunque prenderà parte a tali manifestazioni sarà arrestato. Lo Kadyrov ha poi ordinato alla polizia di sparare prima colpi di avvertimento in aria per disperdere i partecipanti alle ‘rivolte’ illegali. Se i rivoltosi continuano a disobbedire alla legge, la polizia potrebbe sparare per uccidere, ha aggiunto.
© Riproduzione riservata