Kim Kardashian annuncia su Instagram una donazione di un milione di dollari ad Armenia Fund. La star ha origini armene e il suo gesto arriva in un momento molto delicato. L’Armenia, e gli armeni autonomisti dell’enclave caucasica del Nagorno-Karabakh (loro la chiamano Artsakh, in armeno), hanno ripreso gli scontri per il territorio conteso con l’Azerbaigian a partire dalla fine degli anni ’80.
Il Ministero della Difesa della non riconosciuta (se non da tre Paesi non membri Onu) del Nagorno Karakakh ha fatto sapere – citato da Interfax – che altri 17 militari sono morti negli scontri portando il totale a 542. La comunità internazionale lancia appelli per il cessate il fuoco. Mike Pompeo, segretario di Stato americano, ha lanciato in un post su Twitter un appello per il cessate il fuoco e affinché si smetta di colpire la popolazione civile. La Croce Rossa internazionale ha infatti denunciato tali violenze sulla popolazione da entrambe le parti.
LA DONAZIONE – E quindi Kardashian – imprenditrice, influencer, showgirl, modella, attrice, ha sposato il rapper e producer Kanye West, ha quattro figli – ha annunciato la sua donazione di un milione di dollari. La Ong in questione si chiama Armenia Fund ed è stata fondata a Los Angeles. Fornisce aiuti umanitari in Armenia e nel Nagorno-Karabakh. Kardashian ha annunciato la donazione con un video su Instagram: “I confini non ci dividono. Insieme siamo una nazione armena globale. Armenia Fund sta aiutando direttamente coloro che sono stati colpiti durante questa fase critica con aiuti umanitari come cibo, alloggi e cure mediche”. La star ha esortato i suoi follower a sostenere la causa e ad accrescere la consapevolezza della situazione attraverso i social. “I miei pensieri e le mie preghiere sono con quegli uomini, le donne e i bambini coraggiosi. Vorrei ricordare a chiunque che a dispetto della distanza che ci divide, non siamo limitati dai confini e siamo un’unica nazione armena globale.
I COMBATTIMENTI – Negli ultimi giorni, a essere colpite sono state soprattutto Stepanakert, capitale dell’enclave, e la città di Ganja. La tregua raggiunta venerdì con la mediazione della Russia è stata già ripetutamente violata. “Erevan (Capitale dell’Armenia, ndr) deve riconoscere l’integrità territoriale dell’Azerbaigian, scusarsi con il suo popolo e ammettere che la regione contesa non fa parte dell’Armenia”, ha dichiarato qualche giorno fa il Presidente dell’Azerbaigian Ilham Aliyev. L’appello è rimasto lettera morta.
“Sarebbe un errore rimandare la ripresa del processo negoziale fra le parti coinvolte nel conflitto del Nagorno Karabakh”, ha dichiarato il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, dopo aver incontrato a Mosca l’omologo armeno, Zohrab Mnatsakanyan con cui ha discusso di “come andare avanti” anche se “il processo negoziale è necessario”. La Turchia, schierata al fianco dell’Azerbaigian, chiede una soluzione veloce e si dice pronta a sostenere il proprio alleato. Il conflitto ha assunto i contorni di uno scontro per terzi, se non proprio per procura. I principali attori dietro il conflitto sono la Turchia e la Russia. Tutta la storia dietro le tensioni che durano da oltre trent’anni a questo link.