Il presidente consolida il suo potere
La Cina ha un nuovo imperatore: il “marxismo del XXI secolo” di Xi Jinping guiderà a vita Pechino
Xi Jinping come Mao Zedong e Deng Xiaoping. Il segretario generale del Partito Comunista Cinese si appresta a diventare il nuovo ‘imperatore’ di Pechino: è questo che è emerso dalla sesta sessione plenaria del 19° Comitato Centrale del Partito, che ha adottato una “risoluzione storica” sui principali risultati e sull’esperienza storica dei 100 anni di sforzi del PCC,
Una risoluzione storica approvata al termine di quattro giorni di riunione e che prepara di fatto il terreno per l’estensione del mandato presidenziale di Xi Jinping, che dovrebbe ritirarsi l’anno prossimo al termine del suo secondo mandato di cinque anni come segretario.
I circa 370 dirigenti che si sono riuniti in conclave permetteranno così a Xi Jinping, che è segretario generale dal novembre del 2012, di restare al timone del Paese per almeno altri cinque anni, decisione che verrà ufficializzata l’anno prossimo nel ventesimo congresso del Partito e che ne farebbe il leader cinese più longevo dai tempi di Mao Tse Tung.
Una risoluzione “della storia” come avvenuto solo tre volte in cento anni di storia: la prima sotto la guida di Mao Zedong nel 1945, che guidò il Partito al potere quattro anni dopo; la seconda nel 1981 con Deng Xiaoping, l’uomo che lanciò le riforme che trasformarono la Cina in una potenza economica.
China’s Communist Party raised Xi Jinping to the official stature of Mao Zedong, paving the way for him to claim a third five-year term as the country’s leader. An intense propaganda campaign is sure to follow. https://t.co/014sVcJyEr pic.twitter.com/2zE64AbqRx
— The New York Times (@nytimes) November 11, 2021
Nel comunicato finale della sessione plenaria, pubblicata da Xinhua, i toni sono chiari: Xi Jinping “ha pensato al socialismo con caratteristiche cinesi per una nuova era” tenendo così “alta la grande bandiera del socialismo con caratteristiche cinesi, aderendo alla guida del Marxismo-Leninismo, del pensiero di Mao Zedong, della teoria di Deng Xiaoping, dell’importante pensiero delle ‘Tre Rappresentanze’, della visione scientifica dello sviluppo”. Comitato che glorifica ancora il contributo ideologico del presidente Xi Jinping come “il marxismo del ventunesimo secolo” e “l’essenza della cultura e dello spirito cinesi”.
Il partito, inoltre “ha stabilito il compagno Xi Jinping come il nucleo del Comitato Centrale del Partito e ha stabilito la posizione guida di Xi Jinping nella nuova era del socialismo con caratteristiche cinesi. È di importanza decisiva per far avanzare il processo storico di il grande ringiovanimento della nazione cinese”. Per questo il Partito invita ad “attuare pienamente il pensiero di Xi Jinping sul socialismo con caratteristiche cinesi nella nuova era“.
Un passaggio è dedicato anche alla questione Taiwan, col Partito che ribadisce come ovvio la propria opposizione all’indipendenza dell’isola o interferenze estere sulla vicenda. Il modello per il plenum del Comitato centrale del Partito deve essere quello di Hong Kong, “un Paese, due sistemi”, che la Cina intende applicare anche a Taiwan per la riunificazione con Pechino.
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