Israele è chiamato ad adottare tempestive ed efficaci azioni preventive per evitare atti di genocidio contro la popolazione palestinese nella Striscia di Gaza. È la Corte Internazionale di Giustizia con sede all’Aja ad esprimersi in materia, dopo la richiesta di intervento sulla presunta violazione da parte dello Stato ebraico della Convenzione Internazionale per la prevenzione del genocidio giunta da parte del Sudafrica.

Le decisioni provvisorie adottate dalla Corte hanno ricevuto un sostegno schiacciante, con 15 o 16 giudici su 17 votanti a favore di ciascuna delle misure proposte. Ma non è stato ancora impartito l’ordine di cessare il fuoco che era stato ampiamente discusso. Il nucleo fondamentale della risoluzione rimane concentrato sulla responsabilità di Israele, chiamato a rispondere delle proprie azioni e ad adottare misure preventive contro atti che potrebbero avere “conseguenze irreparabili” sul futuro della popolazione palestinese a Gaza.

La Corte dell’Aja ha quindi riconosciuto, stamattina, la necessità di imporre al governo israeliano una serie di misure precauzionali, alla luce delle “condizioni disumane” che hanno colpito la maggior parte della popolazione di Gaza nelle ultime settimane. Ad annunciarle, presidente della Corte, Joan Donoghue, ha annunciato specificamente alcune misure durante l’udienza tenutasi all’Aja: in primo luogo prevenire qualsiasi atto assimilabile al genocidio; prevedendo e punendo ogni incitamento pubblico a commettere tali atti e assicurarsi che le forze militari nella Striscia non ne commettano alcuno; assicurare la fornitura alla popolazione della Striscia dell’assistenza umanitaria urgente.

Il commento di Netanyahu

Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu ha respinto con forza l’accusa secondo cui lo Stato ebraico stesse compiendo un genocidio contro il popolo palestinese, definendola non solo come una menzogna ma anche come un’affermazione oltraggiosa.  Netanyahu ha sottolineato che Israele sta conducendo 0una guerra giusta contro i membri di Hamas’, sottolineando la decisione della Corte di aver respinto la richiesta di privare il paese del diritto all’autodifesa.

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Redazione

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