Da talento precoce a icona del rock
Una creatura aliena naturalizzata inglese, Mick Jagger: il ribelle (dal cuore grande) compie 80 anni di eccessi
Più che il compleanno di un uomo, oggi si celebrano gli 80 anni di una creatura aliena inglese nata a Dartford in una tiepida notte del 1943

“Lascereste uscire vostra figlia con uno dei Rolling Stones?” la domanda retorica partorita dalla mente del primo manager Andrew Loog Oldham è stata l’inizio, ma è rimasta attuale e scolpita nella mente di intere generazioni. Capeggiava sui cartelloni pubblicitari di Piccadilly, ripetuta ossessivamente dai cronisti all’ingresso dei concerti. Quei ragazzacci ribelli rappresentavano un’alternativa magnetica che spaventava e catturava allo stesso tempo. Erano la pecora nera che faceva capolino nel 1981 sul maglione rosso di Lady Diana tra un gregge di pecore bianche. Con uno stile unico, hanno rappresentato l’icona della ribellione e lui – Mick Jagger – il collante che è riuscito a tenere unito un sogno nato inglese e cresciuto poi in tutto il Mondo.
Più che il compleanno di un uomo, oggi si celebrano gli 80 anni di una creatura aliena inglese nata a Dartford in una tiepida notte del 1943. Perché il leggendario frontman degli Stones ha saputo unire blues e rock in una miscela esplosiva di musica che ha intrattenuto i fan e creato scompiglio politico e sociale inseritosi in decenni di cambiamenti storici. Da talento precoce a icona del rock il passo è stato breve ma di certo non semplice. Tanto è cambiato dal primo concerto al Marquee Jazz Club di Londra del luglio ’62. Lui c’era, con la sua voce inconfondibile e il suo amico di infanzia Keith Richards alla chitarra, e la formazione iniziale con Brian Jones, Mick Taylor, Ian Stewart e Tony Chapman.
Il 1967 è un anno di svolta nella storia del rock; con l’esplosione psichedelica della Summer of Love Londra diventa il centro del mondo. Nonostante le rivalità messe in piedi dalle case discografiche per vendere di più, come quella tra i Beatles e i Rolling Stones, tutti suonano insieme, si scambiano idee e creano una musica rivoluzionaria, che cambia la vita a milioni di giovani nel mondo. I gruppi si ribellano agli stessi manager onnipotenti che li hanno creati. Dicono loro come vestirsi, cosa dire ai giornali e che singoli lanciare per conquistare il pubblico e vendere sempre di più.
Ed ecco che i Rolling Stones abbandonano il genio Oldham che aveva spaventato le mamme inglesi con il suo slogan. Jagger non lo sopporta più e così pubblicano Their Satanic Majesties Request, un mix di ispirazioni hippy e droghe lisergiche. “Eravamo sempre in acido, compreso quando abbiamo scattato la foto di copertina. Ridevamo e scherzavamo come ragazzini a scuola” ammette candidamente Mick. Una serie di brani senza senso dal quale esce solo She’s a Rainbow. L’esperimento non funziona e arriva la bocciatura della critica. Loro rispondono con Beggars Banquet, uno dei migliori album della loro carriera. E ancora Let It Bleed, Sticky Fingers e Exile on Main St. che hanno ridefinito il rock e sono ancora considerati pietre miliari della musica moderna.
Poi gli anni ’80-’90 dove Jagger continua a riempire gli stadi con tour epici e album di successo come Tattoo You e Steel Wheels. La sua presenza sul palco è memorabile, e il suo stile musicale in continua evoluzione. Nel 1989 eccolo nella Rock and Roll Hall of Fame con i Rolling Stones
Un ribelle dal cuore grande che canta anche a sostegno di innumerevoli iniziative benefiche su povertà, prevenzione dall’Hiv e cambiamenti climatici. Segnato dalle tragedie personali, come la morte del compagno di band Brian Jones e del chitarrista Mick Taylor ma inarrestabile nella sua vita sentimentale. Jagger fa del sesso uno stile di vita. Mette al mondo otto figli da cinque donne diverse, l’ultimo, Deveraux, nato nel 2016 dalla relazione con la ballerina Melanie Hamrick.
Un rapporto complesso e controverso quello di Mick Jagger anche con la musica e con la droga. Un viaggio tra continui eccessi e clamorose rinascite in perfetto stile rockstar. Dall’abuso di Lsd negli anni in cui orde di ragazzini affollano i concerti con i beat che infiammano le loro papille gustative, al Jagger sportivo che dagli anni ’90 inizia un percorso per uscire dalla dipendenza supportato da amici e famiglia. Adesso, prima dei concerti, Jagger intraprende una rigida routine di stretching e allenamento: “Questo l’unico segreto, svelabilissimo, dell’energia del frontman sul palco” giurano i più intimi.
E in effetti in molti siamo rimasti a bocca aperta a giugno 2022, quando Jagger quasi al traguardo degli 80 anni ha infiammato la folla per tre ore dal palco di San Siro; generazioni diverse di migliaia di fan in visibilio.
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