La crisi dei noleggiatori di barche: “Ignorati da De Luca, siamo in ginocchio”

In attesa del decreto sulla balneazione che la Protezione Civile regionale sta mettendo a punto, le aziende di charter nautico tornano alla carica con la richiesta di un confronto tecnico–politico in vista di un’estate che si preannuncia nera. “Il nostro mondo – spiega Sebastiano Iuculano, vicepresidente dell’Associazione Charter Campania – comprende mille e 500 aziende e dà lavoro a 5mila addetti con un indotto molto importante. Abbiamo inviato alcune pec chiedendo di essere ascoltati dal governatore e dai rappresentanti dell’unità di crisi che predispongono il decreto per balneazione e nautica”. Il mondo dei charter, dopo la pandemia da Coronavirus, vive un momento drammatico: “Il governo ci ha dimenticati e ha trascurato i nostri dipendenti”. I charter in Campania lavorano quasi esclusivamente con natanti aperti, abilitati al trasporto fino a 12 passeggeri, guidati da un comandante e in alcuni casi con un secondo marinaio a bordo. La pandemia da Covid ha imposto un drastico stop a tutte le iniziative turistiche con il blocco degli aerei e delle navi da crociera ai quali si aggiungono limitazioni personali che vanno dall’uso della mascherina al distanziamento sociale.

“Un confronto con la Regione e con i Comuni potrebbe rendere finalmente operativa la legge 12 del 2019 che prevede anche a mare la concessione delle licenze Ncc (Noleggio con conducente) – continua Iuculano – indispensabili durante la fase 2 e la fase 3 per garantire lavoro alle nostre aziende e ai nostri dipendenti. Abbiamo natanti che siamo pronti a mettere a disposizione della Regione e dei Comuni per il servizio pubblico non di linea”. Barche private con un numero limitato di persone a bordo pronte a garantire percorsi identici a quelli dei vaporetti o degli aliscafi. “I nostri natanti sono aperti, a differenza degli aliscafi chiusi acquistati anni fa in Crimea, e rappresentano un mezzo di trasporto sicuro – aggiunge il vicepresidente dei charteristi – La Regione non ci ha consultati, ma il governatore De Luca dovrebbe fare alcune riflessioni sui restringimenti che sta adottando: su un mezzo di trasporto pubblico come bus e metrò non si viaggia con familiari o conviventi, per questo credo che delle limitazioni per chi vuole trascorrere una giornata a mare dovrebbero essere riviste”. Silenzio dalla Protezione Civile, le mille e 500 aziende che in Campania si occupano dei charter nautici sono state ignorate dalla Regione. “Applichino la legge, ci riconoscano le licenze di Ncc – conclude Iuculano – Siamo pronti a concordare, su alcune tratte, tariffe politiche tenendo presente che i charter lavorano a prezzi liberi”.