La digital-serpentessa Boccia e il suo ‘baby’ Sangiuliano, Meloni ha trovato l’influencer per i suoi denti

Il governo sbanda, i giornali scavano, gli italiani assistono attoniti alla sitcom-Sangiuliano. L’unica che si diverte è Maria Rosaria Boccia. Si dice: tiene in pugno tutti. Sì, perché vive nel presente. I suoi interlocutori no. E per chi pensa che il mondo sia immobile, anche un post su Instagram diventa un pericolo mortale. Maria Rosaria lo sa, e infatti la sua vendetta contro chi la vuole scaricare se la gode a rate. Un po’ per volta, usando magistralmente le piattaforme social. Dice e non dice. Fa vedere e intravedere. Mentre le agenzie tormentano la tastiera per riferire che “la premier riceve il ministro”, “la premier afferma in tv”, “il ministro ribadisce” e “il ministro scrive ai giornali”, lei li ha già travolti con foto, post, stories, screenshot e tag. E intanto fa trapelare di avere in tasca l’arma segreta di distruzione di massa, quella che ci inquieta solo a vederne la sagoma su whatsapp: il messaggio audio. Che arriva ieri e ha l’effetto di un’eruzione del Vesuvio.

Chi ha il potere tra premier, ministro e Boccia che svolazza a Montecitorio

Già era stato micidiale l’uno-due di lunedì sera. La presidente del Consiglio va nella vecchia cara Rete 4 a dire che “il ministro mi ha garantito che”. Mezz’ora dopo, su Instagram compaiono due mezze foto in cui si afferma il contrario. E poi un bel tag. Indovina a chi? Il tag è la chioccioletta seguita da un nome che in gergo social vuol dire “lo sto mandando a te, guardalo, può interessarti”. La destinataria è giorgiameloni, perché gli indirizzi social non contemplano né spazi né sconti. Già da allora si è capito chi ha il potere, fra il capo del governo, un autorevole ministro e una vivace bionda che svolazza fra abiti da sposa, eventi e corridoi di Montecitorio.

Il ‘baby’ Sangiuliano

Selvaggia Lucarelli sul “Fatto” è andata a conoscere meglio la signora, sfogliandosi tutte le sue gallery di Instagram (la gallery è un format che permette di caricare e visualizzare più immagini o video all’interno di un unico post, facendo “swipe” cioè scorrendo il dito). Bene, vengono fuori tantissime eloquenti foto di Genny (Sangiuliano), alcune delle quali corredate da tenerissimi epiteti da lei a lui. Scopriamo ad esempio, che se Berlusconi per le sue girls era “papi”, per Maria Rosaria il ministro è “baby”.

Ma la cosa rilevante è un’altra: se rendere di dominio pubblico il nomignolo “papi” fu il frutto di intrusioni indebite nella vita privata del Cavaliere, il “baby” di Sangiuliano è pubblico. È a disposizione di tutti su un profilo social aperto. Ma nell’inchiesta giornalistica più semplice del mondo – non talpe, pizzini e microscopie ma solo swipe su Instagram – la Lucarelli arriva ben oltre.

Si scopre che la sempre più affascinante Maria Rosaria Boccia girava liberamente per la Camera con i Ray Ban Meta, gli occhiali con telecamera e microfono incorporati. Come poteva farlo? Cos’altro avrà filmato e/o registrato?
Questi sono i nostri tempi. E vengono da lontano. In passato i leader, quanto più esibivano discorsi e fatti politici, tanto più nascondevano parole e fatti privati. Poi la politica ritenne di dover cambiare pelle. Non più ascoltare la società per guidarla meglio, ma inseguirla anche nel peggio.

Da Aldo Moro in giacca e cravatta in spiaggia a vizi nel palazzo

Non più portare lo stile istituzionale nella vita della gente comune, come Aldo Moro che andava in spiaggia con la giacca e la cravatta. Ma l’esatto contrario: portare vezzi e vizi della strada nei palazzi della politica. In pochi anni, diventò normale convincere un duro togliattiano come Massimo D’Alema a cucinare un risotto in tv. Da allora i costumi si sono capovolti. Nel 2012 Mario Monti perse non pochi punti pavoneggiandosi in tv con il suo cagnolino.

La ditital-serpentessa

I social media hanno reso il percorso ripido come un precipizio. Vi hanno edificato il loro consenso Matteo Renzi, il duo Grillo-Di Maio, Matteo Salvini, e ora anche l’influencer Giorgia Meloni. Ma non basta, evidentemente. Per i primi tre, non a caso, il boom è durato quanto la luce sul pianerottolo. La quarta, non essendo un maschio con l’ego ipertrofico, è sembrata più attenta. Ma oggi ha trovato una digital-serpentessa mica da ridere. Un’influencer per i suoi denti.