Feeling non episodico, né casuale
La foto segnaletica di Trump manifesto elettorale, il ruolo di Musk nelle prossime elezioni americane
Le vicende giudiziarie di Trump ormai sono divenute un’autentica saga, che lo stesso tycoon utilizza come straordinaria arma comunicativa.
Donald Trump è tornato su X, il social network di Elon Musk. E lo ha fatto in maniera clamorosa.
L’ex Presidente statunitense ha infatti postato la foto segnaletica scattatagli dalla polizia della Georgia, in relazione all’ennesimo procedimento penale inflittogli dalle autorità americane, accompagnando la foto, trasformata in un autentico manifesto elettorale, con la scritta ‘interferenza elettorale – mai arrendersi!’.
Le vicende giudiziarie di Trump ormai sono divenute un’autentica saga, che lo stesso tycoon utilizza come straordinaria arma comunicativa.
Trump è sotto processo per l’assalto a Capitol Hill effettuato da parte dei suoi sostenitori, in Florida per il possesso di documenti classificati, cosa questa che aveva portato anche a una spettacolare perquisizione della sua villa, e c’è poi il pruriginoso capitolo dei suoi rapporti con alcune pornostar, tra cui Stormy Daniels, che l’ex Presidente avrebbe pagato sottobanco per ‘comprarne’ il silenzio.
Decine e decine i capi d’accusa penali, in vari Stati, a cui si vanno sommando le richieste di risarcimento in sede civile.
E c’è poi la vicenda che si sta consumando in Georgia e da cui origina la foto segnaletica postata dallo stesso Trump su X. L’ex Presidente si è presentato nel carcere di Atlanta, per essere formalmente arrestato e poi, una volta espletate le procedure di rito, ha pagato la cauzione venendo scarcerato. Pesanti le accuse a suo carico e che riguardano il presunto tentativo di sovvertire l’esito delle elezioni generali tenute in Georgia nel 2020.
La pubblica accusa nella Contea di Fulton, in Georgia, dove si terrà il dibattimento, è rappresentata dalla procuratrice distrettuale Fani Taifa Willis, magistrata vicina al Partito Democratico.
Proprio questi aspetti stanno esasperando ancora di più lo scontro elettorale, con Trump che veicola il messaggio di un tentativo dei suoi avversari di estrometterlo, per via giudiziaria, dalla competizione che nel 2024 sancirà il ritorno alle urne per la Presidenza.
E se già la foto segnaletica di Rudy Giuliani, ex sindaco di New York e strettissimo collaboratore dell’ex Presidente, aveva suscitato un’onda di fortissime polemiche politiche, questa di Trump è destinata a scatenare un autentico uragano. In poche ore, il post ha fatto registrare oltre 63 milioni di visualizzazioni, 190mila repost, 720mila ‘mi piace’ e le reazioni non accennano a placarsi.
Ciò che appare davvero significativo, al di là della viralità del post, è però proprio il ritorno del magnate sui lidi del social di Musk.
Come noto, Trump era stato bannato da Twitter a seguito dell’assalto a Capitol Hill da parte dei suoi sostenitori: la cancellazione del suo profilo aveva diviso commentatori, opinionisti e giuristi, segnalando ancora una volta l’enorme peso delle piattaforme social e la controversa natura delle loro regole di moderazione e dei processi decisionali interni.
Con il nuovo corso dettato dalla acquisizione di Twitter da parte di Musk, il profilo di Trump è stato poi riaperto senza che però l’ex Presidente ne abbia fatto uso, preferendo rimanere sulla sua piattaforma, Truth. Fino a questo post, appunto.
Il feeling tra Musk e Trump non appare episodico, né casuale. The Donald, è noto, ha boicottato il dibattito tra candidati repubblicani, preferendo farsi intervistare dall’anchorman ultraconservatore Tucker Carlson, ex opinionista della Fox News.
L’intervista è stata trasmessa anche su X ed è stata postata dallo stesso Musk, facendo ottenere una visibilità senza pari ad un evento che ha senza dubbio alcuno oscurato il dibattito tra gli altri candidati.
Non pago, Musk ha dato ampio risalto anche alla foto segnaletica, accompagnando il suo post con l’assai esplicito commento ‘di un altro livello’.
Proprio pochi giorni fa, abbiamo dato conto di come e quanto alcune scelte adottate in termini di policy da Musk, come la rimozione della funzione di blocco, potrebbero impattare sul dibattito politico e sulle stesse elezioni.
E, alla luce di quanto sta avvenendo, non sembrano scelte casuali.
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