Gli scivoloni del Cav.
La gaffe di Berlusconi sulla guerra in Ucraina: “Putin forzato dai comunisti”, poi scambia Zelensky per Eltsin

Quanti problemi per Silvio Berlusconi in Veneto. Il leader di Forza Italia nella giornata di giovedì è intervenuto da remoto per la presentazione dei candidati del partito, dove regna sottotraccia il malumore. Colpa delle decisioni arrivate da Roma, con la scelta di paracadutare sul territorio la capogruppo al Senato Anna Maria Bernini, bolognese doc, al posto di Maria Elisabetta Alberti Casellati, presidente del Senato e seconda carica dello Stato, piazzata invece in Basilicata, provando scossoni anche nel partito lucano.
Ma quello di ieri è stato un collegamento ‘agitato’ anche per altro. Berlusconi infatti nel suo intervento, che ha spaziato su vari temi, ha parlato anche di politica estera e in particolare della Russia e del conflitto scoppiato il 24 febbraio scorso in Ucraina.
Parole, quelle dell’ex presidente del Consiglio, che danno una ricostruzione quantomeno ‘alternativa’ della guerra in corso ormai da mesi e in una fase di stallo, con le truppe di Kiev che hanno respinto l’offensiva russa e Mosca ormai costretta a concentrare i suoi sforzi solo sul Donbass già teatro di una guerra civile tra ucraini e separatisti ormai dal 2014.
Eppure per Berlusconi lo Zar Vladimir Putin non è totalmente responsabile del conflitto, che ha inferto ferite gravissime all’Ucraina. Per il leader di Forza Italia quella russa è stata “una scelta sbagliata”, ma Berlusconi spiega anche che “Putin è stato forzato dal suo Paese, dalla sua gente, dai suoi uomini del partito comunista”.
Insomma, il capo del Cremlino, l’uomo forte di Mosca, si sarebbe fatto condizionare dal politburo russo, addirittura sovietico. Non solo. Nel suo intervento Berlusconi incappa in una gaffe quando aggiunge che l’intervento russo sarebbe dovuto alla “difesa delle Repubbliche del Donbass dall’Ucraina di Eltsin”.
Silvio #Berlusconi: “Parlando della Russia, volevamo dire il nostro dispiacere per quello che è avvenuto in Ucraina. Putin è stato forzato dal suo Paese, dai suoi uomini del partito comunista a intervenire per difendere le Repubbliche del Donbass dall’Ucraina di Eltsin”
— Ultimora.net – POLITICS (@ultimora_pol) September 2, 2022
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si trasforma così in Boris Eltsin, primo presidente della Federazione Russa dal 1991 al 1999, successore del recentemente scomparso Michail Gorbačëv e ultimo uomo a guidare il Paese prima del lungo regno di Vladimir Putin. Eltsin che è scomparso nel lontano 2007.
Quanto al conflitto in corso, Berlusconi prosegue così l’analisi: “Adesso Putin si trova ad avere dimostrato che le sue truppe non sono davvero l’armata invincibile, ha avuto delle sanzioni che hanno aumentato di molto la povertà del suo popolo. Sono andate via dalle Russia tutte le nostre imprese occidentali e si sono creati migliaia e migliaia di disoccupati”.
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