Dopo l’allentamento delle misure di contenimento e la parziale riapertura di una settimana fa, la Germania si trova a fare i conti con l’aumento dei casi di infezione da coronavirus.
Il tasso di contagio, infatti, è risalito a 1, dallo 0,7 precedente: vale a dire che adesso ogni persona infetta ne contagia un’altra. Come diffuso dal Robert Koch Institute (RKI), nelle ultime 24 ore sono stati registrati 1.144 nuovi casi di contagio, per un un totale di 156.337, mentre i decessi in un giorno sono stati 163, portando il totale a 5.913. Sia il numero dei positivi che delle vittime sono in leggero aumento rispetto a ieri (+1.018 contagi e +110 decessi), cifre che preoccupano la Germania sebbene restino ancora sotto controllo.
Nel Paese, infatti, il tasso di mortalità del Covid-19 al 3,8% resta ben al di sotto di quello raggiunto in altri Paesi europei.
RIAPERTURA ‘MODERATA’ IN FRANCIA – Anche la Francia, dopo l’ipotesi iniziale di una riapertura ‘forte’ per la sua Fase 2, ha deciso di rimanere più prudente. Il premier Edouard Philippe ha presentato il piano in Parlamento, spiegando che “se gli indicatori non saranno rispettati, non faremo nessuna riapertura l’11 maggio”. Il numero dei contagi, per il governo, devono infatti mantenersi “fra i 1.000 e i 3.000”, al giorno.
Slitta in parte una delle promesse più importanti del presidente Emmanuel Macron, la riapertura delle scuole. Per medie e licei l’apertura è rimandata, mentre resta l’obiettivo di aprire materne ed elementari l’11 maggio.
Philippe ha sottolineato che la riapertura dei negozi è prevista dall’11 maggio, a eccezione di bar e ristoranti. “Tutti i negozi, a eccezione di bar e ristoranti, potranno riaprire dall’11 maggio, ma con misure di protezione, tra cui indossare una mascherina se non è possibile mantenere le misure di distanziamento sociale”, ha spiegato il premier. Sarà possibile viaggiare senza autocertificazione salvo “per i tragitti superiori ai 100 km da casa, che saranno autorizzati solo per motivi stringenti, familiari o professionali, mentre le cerimonie religiose non saranno consentite prima del 2 giugno.
Nessun grande evento culturale o sportivo, ovvero con oltre 5mila presenze, sarà possibile prima di settembre. Anche gli sport professionistici, in particolare il calcio, ma anche il rugby, non potranno riprendere prima di settembre. “Gli incontri organizzati in luoghi pubblici e privati resteranno limitati a 10 persone“, ha quindi precisato all’Assemblea nazionale Philippe.
LA PREOCCUPAZIONE ITALIANA – Ma l’aumento dei contagi in Germania preoccupa anche l‘Italia che si prepara a una cauta riapertura dal prossimo 4 maggio.
“La prudenza del governo – ha scritto il ministro per i rapporti con il Parlamento Federio d’Incà – è dettata dai dati scientifici, alla riapertura è prevista una risalita dei contagi ma l’indice R0 deve rimanere inferiore a 1 o si rischia nuovo lock-down con conseguenze incalcolabili. Quello che sta succedendo in Germania deve farci riflettere“.
Una posizione condivida anche dal commissario straordinario Arcuri: “I dati che arrivano dalla Germania -ha detto durante la conferenza stampa di oggi – dimostrano come sia alto il rischio di tornare ad un lockdown totale se si alleggeriscono troppo in fretta le misure di contenimento prese. Uscire dal lockdown non è facile ed ecco perché essere costretti a tornare al lockdown non sarebbe difficile“.