Sport
La giovane Italia di Spalletti: “Estate bruttissima, ma quando si parla di fallimento bisogna fare analisi più corretta. Ora creare nuovo gruppo”
“Un’estate bruttissima”. Così ha parlato degli scorsi mesi Luciano Spalletti. Il riferimento è chiaro: il tremendo fallimento della Nazionale italiana agli Europei in Germania. Il commissario tecnico azzurro è tornato a Coverciano, dopo aver diramato la lista di convocati per le due sfide di Nations League contro Francia e Israele. Le due partite sono previste per il 6 e il 9 settembre.
L’Italia di Spalletti: “Estate bruttissima, ora analizzare la carta d’identità e creare un nuovo gruppo”
“Ho trascorso una brutta estate, bruttissima. Il discorso andava sempre lì. Quando si parla di fallimento Europeo bisogna fare un’analisi un po’ più corretta perché secondo me è riferita a quella gara lì, con la Svizzera, bruttissima. Contro la Spagna anche abbiamo fatto male, siamo stati messi sotto, poi però la vittoria netta della Spagna ridimensiona un po’ la brutta partita contro di loro. La partita contro la Svizzera, invece, è stata bruttissima soprattutto come atteggiamento, siamo stati arrendevoli. Non abbiamo onorato la nostra forza e la nostra storia: mi sento responsabile di ciò che è successo” ha detto Spalletti. “Tutto ciò che mi succede intorno dipende sempre da me al 100%, ora do un 1% anche ai miei collaboratori ma i giocatori sono esentati da questa responsabilità. Probabilmente gli ho messo troppa pressione addosso e non gli ho dato la possibilità di gustarsi la maglia dell’Italia. Ora si apre una pagina nuova e visto che adesso bisogna analizzare anche la carta d’identità credo sia questo il momento per fare qualcosa di differente. Vado a creare un nuovo gruppo, una nuova squadra” ha aggiunto il ct italiano.
“Questa competizione può darci il vestito corretto per poi andarci a giocare la qualificazione Mondiale, sono gare di altissimo livello che poi ci danno esperienza per andare a giocarci la qualificazione. E’ facile portare Acerbi, il suo rendimento è sicuro. Ma dobbiamo giocare una competizione tra due anni e delle personalità nuove. Da un giocatore di 27-28-30 anni sai cosa aspettarti, un giocatore di 20-22 anni può cambiare totalmente dandogli fiducia in competizioni che non ha giocato” ha continuato.
Spalletti su Chiesa e Tonali
Spalletti ha poi trattato il tema specifico delle convocazioni in Nazionale, specie i nomi più caldi per motivi diversi come Federico Chiesa e Sandro Tonali. “Con Chiesa ci siamo sentiti e abbiamo fatto una valutazione equilibrata. Io l’avrei portato come giocatore in più non facendolo partecipare alle due partite. Lui mi ha detto che aveva parlato con la nuova società e aveva bisogno di fare una preparazione specifica per lavorare con loro. C’era bisogno di sviluppare un periodo di allenamento forte, duro, deve adeguarsi ai nuovi metodi di lavoro e parlando lui con i nuovi dirigenti e io con lui tutti eravamo convinti che lui dovesse sviluppare questo lavoro perché può stare sereno per rientrare poi in questo gruppo. Tonali invece s’è allenato regolarmente, è un giocatore sul quale noi riponiamo molta fiducia e viene dentro. È uno di quelli che ho sentito più di tutti in questo periodo, il ragazzo ha riflettuto molto e questo è un motivo in più per portarlo con noi” ha detto l’ex allenatore di Napoli, Roma, Inter e Udinese.
La nuova Italia, come vuole far giocare la Nazionale Spalletti
Spazio anche alle idee tattiche per il gioco degli azzurri. “Giocheremo sempre 3-5-2 o 3-4-2-1. Ora se fate il giochino dei doppi ruoli diventa facile partendo dal 3-5-2 o dal 3-5-1-1 o dal 3-4-2-1. In avanti si è un po’ più liberi di interpretare le qualità che si hanno, ma il sistema è quello. Ho riflettuto, probabilmente devo fare in maniera diversa e questa è una delle cose che cambierò. Ricci? Ha sempre fatto il mediano davanti alla difesa e il fatto che possa giocare anche a centrocampo è un qualcosa in più. È un vantaggio. Ne ho convocati 23 precisi e anche questo è figlio di ciò che ho pensato e visto: chiamandone di più poi gli allenamenti non vengono al meglio, sei lì continuamente a cambiare e loro non sono liberi di allenarsi al meglio. E poi così si sentiranno totalmente dentro il progetto di queste due partite”.
Spalletti: ringrazierò sempre Gravina
Il tecnico ha poi parlato del ritorno del lavoro del gruppo azzurro, rimanendo ottimista sulle prossime sfide. “Quello di oggi è un giorno bello per me e per loro, ci si ritrova qui a far parte della Nazionale. Abbiamo tutte le caratteristiche per poter far bene: abbiamo calciatori che hanno dentro questa convocazione un illustre passato. Abbiamo a che fare con una squadra che ha grande qualità, grande possibilità di livellamento alto. La pensiamo sempre allo stesso modo. E’ chiaro che poi a fare la differenza sono la condizione fisica e lo svolgimento interpretativo e di richiesta della partita, ciò che fai nella partita fa la differenza e in questo tenteremo di lasciarli più liberi per mettere in pratica la loro qualità perché di qualità ne hanno”.
In conferenza, Spalletti ha inoltre sottolineato il rapporto di fiducia con la Figc: “Per me Gravina s’è mostrato fin dal primo giorno come una persona competente, preparata e sincera ed è sempre stato così, è ancora così. È una persona perbene, l’ho sentito ogni tre gironi al telefono da quando ho preso questa posizione e quasi sempre lui mi ha chiamato per trasferirmi la sua fiducia nei miei confronti. È uno dei principali motivi che mi ha spinto ad accettare questo incarico, nonostante il momento delicato che stava attraversando la Nazionale in quel momento lì. Ringrazierò sempre Gravina e la FIGC per avermi permesso di essere in questa posizione”.
© Riproduzione riservata