La Lega chiede di ‘digiunare’ per Salvini dopo il caso Gregoretti

Un cambio di rotta per Matteo Salvini. Dopo una campagna elettorale per le regionali in Emilia Romagna all’insegna dell’enogastronomia, dove tra comizi per tirare la volata a Lucia Borgonzoni sono spuntate numerose fermate per la degustazione dei prodotti tipici locali, ora il leader del Carroccio si dà al ‘digiuno’.

È l’ultima trovata elettorale del ‘Capitano’, con il digiuno di protesta dopo il voto della Giunta per le autorizzazioni a procedere nei confronti dell’ex ministro dell’Interno sulla vicenda Gregoretti. Il partito di via Bellerio ha infatti creato il sito web Digiunopersalvini.it che invita i militanti del carroccio ad aderire all’iniziativa di “solidarietà”.

“Matteo Salvini a processo, rischia la galera per aver difeso la patria” si legge sulla home del sito, che invita quindi gli elettori e simpatizzanti leghisti a “digiunare per un giorno “in segno di solidarietà con Matteo Salvini che rischia il processo per il caso Gregoretti”.

Non manca poi un form molto articolato che invita i sottoscrittori del digiuno a rilasciare gli ambiti dati personali, fondamentali per la ‘Bestia’, il team di comunicazione di Salvini, per tempestare di notizie sulla Lega e sull’ex ministro chi firma l’appello. I dati personali, si legge nel form, saranno infatti utilizzati anche per “1. gestire la raccolta firme per la campagna denominata “#digiunoperSalvini”; 2. all’invio di materiale illustrativo, di aggiornamento sulle novità, iniziative e attività del Partito (materiale informativo e comunicazioni di promozione elettorale e politica, informazioni su manifestazioni, incontri, assemblee, dibattiti, conferenze, convegni e simili, pubblicazioni o altro, attraverso l’invio di posta tradizionale, posta elettronica, sms, mms o attraverso contatti telefonici) ed in generale a condividere proposte programmatiche di natura politica; 3. ad assolvere a specifiche richieste da parte dell’interessato; 4. all’accertamento, esercizio e difesa dei diritti di LpSP in sede giudiziale e stragiudiziale”.