Dall’incubo infortunio a un argento alle Olimpiadi di Pechino che vale oro e che rappresenta un vero e proprio miracolo. Era lo scorso 23 gennaio quando Sofia Goggia riportò la lesione parziale al legamento crociato sinistro e una piccola frattura al perone dopo la caduta in discesa a Cortina. Quel giorno disse: “Cercherò di difendere il titolo olimpico in discesa”.

Ventitre giorni la conferma: sulla “Rock” di Yanqing, la 29enne di Bergamo incanta tutti e conquista il secondo posto nella discesa libera ai Giochi di Pechino ad appena 16 centesimi dalla svizzera Corinne Suter che si aggiudica l’oro. Un risultato insperato alla vigilia. Una giornata da ricordare per l’Italia che sale sul terzo gradino del podio con  Nadia Delago, 24enne di Bressanone (Bolzano), alla sua prima partecipazione nella rassegna a cinque cerchi. Buona prova anche per Elena Curtoni che ha chiuso quinta

Costretta a rinunciare al ruolo di portabandiera a causa dell’infortunio, Goggia era arrivata nei giorni scorsi a Pechino nel tentativo, remoto, di difendere l’oro conquistato quattro anni fa a Pyeongchang. Una vera e propria impresa la sua, condita da un urlo liberatorio dopo aver tagliato il traguardo.

“Ho dato tutto quello che potevo. Sono stata davvero contenta della mia sciata – ha commentato a caldo -. E’ ancora una medaglia. E’ ancora una grande medaglia. E’ una medaglia incredibile per le condizioni degli ultimi 20 giorni”.

Poi ha aggiunto: “Sono arrivata qui con la forza di volontà, penso di aver avuto una progressione incredibile sia a livello fisico che sugli sci. Avere il coraggio di buttarsi giù da una discesa nuova dopo Cortina e farlo con quella scioltezza lì non credo sia da tutti. Io però ci ho veramente creduto, anche nelle giornate più buie”. “Ho sempre avuto una luce che mi ha guidata – ha aggiunto – Altrimenti non sarei riuscita a fare quello che ho fatto oggi”.

Per l’Italia si tratta della medaglia numero 13 a Pechino: nella storia dello sci mai due azzurre erano salite sul podio olimpico nella discesa (a Salt Lake nel 2002 era successo in supergigante con l’oro di Daniela Ceccarelli ed il bronzo di Karen Putzer).

“Una grandissima Italia! – ha esultato il presidente del Coni, Giovanni Malagò che ha seguito la prova delle azzurre dalle tribune dell’impianto cinese – Un risultato eccezionale che conferma la forza delle nostre velociste. Due medaglie che fanno la storia. Non ci sono parole per l’argento di Sofia: considerando come e’ arrivata qui e come era la situazione finora pochi giorni fa, la sua prestazione e’ encomiabile”.

 

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