La mani di Putin e Lukashenko sulla Guinea Equatoriale di Teodoro Obiang, il dittatore che spodestò il cugino

La Guinea Equatoriale, piccola realtà affacciata sull’Oceano Atlantico, è dominata da 45 anni dalla famiglia Obiang. Il suo presidente-dittatore Teodoro Obiang ha preso il potere con un colpo di stato detronizzando il cugino e applicando un familismo e nepotismo esasperato che ha svuotato le casse statali e rimpinguato i conti correnti familiari. Nelle scorse settimane il contestato padre-padrone dell’ex colonia spagnola ha ricevuto una delegazione proveniente dalla Bielorussia aprendosi al commercio con Minsk. La visita ufficiale che ha visto anche la presenza di Lukashenko insieme ad un nutrito numero dei suoi ministri dimostra come anche la Bielorussia stia cercando spazio vitale e commerciale nel continente africano e la Guinea Equatoriale, ricchissima di petrolio, sembra il perfetto obiettivo. L’uomo forte di Minsk si muove personalmente anche per rompere l’isolamento diplomatico internazionale.

Il presidente Obiang, prima di incontrare i bielorussi, circa un mese fa era stato in visita ufficiale a Mosca dove aveva avuto un colloquio privato con Vladimir Putin. Il leader ecuato-guineano ha definito la Russia come un partner strategico per Malabo e che è stato grazie all’aiuto dell’Unione Sovietica che la Guinea Equatoriale è riuscita ad ottenere la sua indipendenza. In risposta Putin ha lodato il lavoro di Obiang nel suo paese e la sua capacità imprenditoriale. Mosca ha anche deciso di riaprire l’ambasciata in Guinea Equatoriale per facilitare gli scambi economici, ma anche politici. I vertici dell’intelligence russa si sono anche offerti di aiutare gli omologhi ecuato-guineani per riorganizzare la sicurezza interna, portando ad esempio il lavoro che stanno facendo nei paesi del Sahel.

Intanto sia con la Bielorussia che con la Russia Sono stati firmati accordi per il lancio della prima fase di un centro regionale per promuovere i prodotti russi e bielorussi nei mercati dell’Africa centrale e occidentale. I progetti nei settori dell’industria, dell’istruzione, della sanità e dell’agricoltura dovrebbero essere completati entro il 2026 e sono stati studiati per mesi da una commissione congiunta presieduta dai ministri degli Esteri dei paesi. Per Mosca e Minsk la Guinea Equatoriale rappresenta il perfetto esempio di attacco all’Africa Centrale, dove già il Gabon ha subito nei mesi scorsi un colpo di stato che ha abbattuto la famiglia Bongo al potere da decenni. Anche se con un passato coloniale spagnolo Malabo si è avvicinata alle organizzazioni economiche francofone ed indirettamente fa parte di una Francafrique allargata. Il conflitto in Ucraina non ha frenato l’espansionismo economico e geopolitico della Russia di Putin che da almeno due decenni investe nel continente africano dove è diventata un player di prima grandezza.