Una visita annunciata, scontata. Dice di metterci “la faccia” Giorgia Meloni ai cittadini di Lampedusa che dicono di essere “stanchi che quest’isola sia una passerella per tutti”. La presidente del Consiglio, insieme alla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen decide di andare oggi, domenica 17 settembre, sull’isola siciliana che da una settimana deve fare in conti con l’emergenza migranti, migliaia gli sbarchi e oltre duemila persone “impigliate” all’hotspot in attesa di una nuova destinazione.
Una visita quella di Meloni e von der Leyen (accompagnati dalla commissaria per gli Affari Interni Ue, Ilva Johansson, e dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi), che arriva nel giorno in cui a Pontida la Lega di Matteo Salvini e il Rassemblement National di Marine Le Pen fanno asse per le Europee alimentando la solita politica d’odio contro i migranti. La premier e la presidente della commissione europea, dal canto loro, lavorano invece ad una alleanza tra popolari e conservatori. Spiegato dunque anche il viaggio insieme, dopo quello nell’Emilia Romagna devastata nel giugno scorso dall’alluvione.
Una passerella insomma. Nonostante Meloni dica il contrario. I fatti purtroppo inchiodano il suo governo che dopo la lotta alle Ong e l’accordo (fallimentare), insieme a von der Leyen, con il dittature tunisino Kais Saied per contenere il flusso dei migranti in Europa, deve fare i conti con il record di sbarchi registrato negli ultimi mesi e con l’attuale emergenza a Lampedusa, con Francia e Germania che accusano l’Italia di non rispettare la convenzione di Dublino, bloccando per il momento l’arrivo dei migranti.
Una situazione ingarbugliata che Meloni prova ad alleggerire mettendoci la faccia. Facciamo del nostro meglio, “come al solito ci metto la faccia sulle cose” ha provato a spiegare ad alcuni cittadini di Lampedusa, che hanno bloccato il corteo delle macchine con a bordo la premier e la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, durante il tragitto verso l’hotspot di Lampedusa. “Ci dovete promettere che la Meloni ci riceve per un breve incontro. Siamo stanchi che quest’isola sia una passerella per tutti” ha urlato, al megafono, Giacomo Sferlazzo in testa al corteo che ha bloccato il convoglio di auto. “Vogliamo parlare democraticamente – ha ripetuto – prendetevi l’impegno di darci l’opportunità di parlare”.
Meloni e von der Leyen nel corso della visita all’hotspot di Lampedusa non hanno incontrato i migranti, presenti dietro una transenna. Si solo limitate a parlare con gli operatori della Croce Rossa e dell’ex Easo, l’Agenzia europea per l’asilo. Dopo la breve visita dell’isola, una volta tornate in aeroporto, Meloni e von der Leyen hanno tenuto una conferenza stampa.
“Lampedusa è il confine dell’Italia ma anche dell’Europa” ha ricordato la premier che poi ringrazia la (quasi) futura alleata alle Europee: “Come avete visto la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha immediatamente accettato l’invito a venire qui per rendersi conto della situazione a Lampedusa. Non lo considero tanto un gesto di solidarietà verso l’Italia ma un gesto di responsabilità dell’Europa verso se stessa perché i confini dell’Italia sono i confini dell’Europa”. Secondo Meloni per contrastare l’emergenza sbarchi “servono soluzioni serie, complesse e durature e serve che lavoriamo tutti nella stessa direzione. Continuo a dire – ha aggiunto – che di fronte ai flussi non risolveremo mai il problema parlando di redistribuzione. L’unico modo di affrontare seriamente il problema è fermare le partenze illegali” perché “i numeri di questo fenomeno travolgeranno non solo gli Stati di frontiera, ma anche tutti gli altri. Questo è quello che ci chiedono i cittadini ma anche i rifugiati”.
“Qui è in gioco il futuro che l’Europa vuole darsi: il futuro dipende dalla capacità che Europa ha di affrontare le grandi sfide epocali, e quella delle migrazioni illegali è una di queste. Von der Leyen lo sa bene, l’ho sempre trovata collaborativa e questo è molto importante” ha spiegato Meloni.
La premier annuncia poi che “nel Consiglio dei ministri di domani porteremo la norma per estendere al massimo consentito dalle regole europee il trattenimento ai fini del rimpatrio di chi arriva irregolarmente in Italia. E daremo mandato al Ministero della difesa di attivarsi immediatamente per realizzare le strutture necessarie”.
Von der Leyen attacca: “Voglio essere molto chiara: abbiamo un obbligo, saremo noi a decidere chi arriva in Europa e a quali circostanze, non i trafficanti”.