Le bufale non si fermano...
La Russia smentisce Lavrov e nega bombardamento ospedale: “E’ intatto, ecco le foto. Donna incita? E’ una fake”
La Russia di Vladimir Putin ama le bufale. E poco importa se la nuova fake smentisce quella precedente. L’importante è continuare a negare. Imbarazzante, a tal proposito, la sceneggiata dell’ambasciatore russo all’Onu, Vasily Nebenzya. Al centro della questione il bombardamento dell’ospedale pediatrico e ostetrico di Mariupol che nei giorni scorsi ha provocato la morte di tre persone, tra cui un bambino, e il ferimento di altre 17 tra donne in gravidanza, sanitari e minori.
Ebbene Nebenzya ha mostrato, nel corso della riunione del Consiglio di sicurezza, presunte foto dell’ospedale pediatrico immacolato, dimenticando tuttavia che nella giornata di ieri il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, ha invece sostenuto che l’attacco all’ospedale è stato sferrato dopo aver constato la presenza all’interno dell’ospedale del gruppo paramilitare di estrema destra, attivo nel sud dell’Ucraina, e denominato “battaglione Azov”.
“Come avevamo indicato già il 7 o il 6 marzo scorso, l’ospedale era diventato una base del battaglione Azov e le donne e i bambini erano stati portati via”, ha spiegato Lavrov, avallando la tesi di un “terrorismo dell’informazione” che “gonfia l’opinione pubblica in tutto il mondo” e che non prende in considerazione “l’altro lato della situazione“. Poi, senza vergogna, ha aggiunto: “Traete voi la vostra conclusione di come venga manipolata l’opinione pubblica di tutto il mondo”.
Oggi Nebenzya è andato oltre, smontando la versione di Lavrov. “Non è stato distrutto, vedete? Vi sembra un edificio colpito da bombe a grappolo?” ha dichiarato mostrando anche foto della donna incinta ferita (Marianna Podgurskaya, che nelle scorse ore ha partorito) insistendo che si tratta di una “foto falsa” costruita ad arte da una fashion blogger. “Questa è sporca propaganda di cui siamo stufi”.
Insomma la Russia continua a negare l’evidenza delle immagini e dei video girati dai soccorritori dopo il bombardamento avvenuto all’ospedale di Mariupol. Foto e filmati che cristallizzano la presenza di donne in procinto di partorire e minori presenti all’interno della struttura quando è avvenuto l’attacco russo. Donne incinte portate via in barella, bimbi terrorizzati, sanitari con il volto insanguinato. Insomma di “patetico” c’è solo la propaganda russa che continua a parlare di “operazione militare speciale” in Ucraina, lanciando (oltre a missili e bombe) raffica di fake news.
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