Sono trascorsi quasi dieci giorni da quando nella città del Rinascimento una bambina di cinque anni è sparita nel nulla. Ovviamente la priorità è ritrovare la piccola Kata sana e salva ed è a questo che devono puntare gli sforzi di tutti gli addetti ai lavori. Rimane tuttavia un dubbio atroce: se le Istituzioni avessero fatto la loro parte, oggi ci troveremmo in questa condizione? La risposta è semplice: no.
C’è una responsabilità grossa come una casa in questa vicenda. Ed è la responsabilità della Procura di Firenze. Gli uomini e le donne guidate da Luca Turco hanno scelto di non procedere al sequestro dell’Ex Astor, l’immobile teatro del terribile fatto di cui stiamo parlando. Il Comune di Firenze aveva richiesto lo sgombero ormai nove mesi fa. Le forze dell’ordine anche. Perché la Procura ha scelto di negare l’intervento, salvo poi ordinare lo sgombero una settimana dopo la scomparsa di Kata e un mese dopo che un cittadino ospite di questa struttura abusiva era fisicamente volato da una finestra del terzo piano, salvando la vita per miracolo?
L’Ex Astor è in mano a un paio di gruppi criminali che gestiscono il racket delle stanze abusive. Il meccanismo è semplice: si forza la proprietà privata, si entra nell’ex Hotel e si inizia a dirigere il traffico facendo entrare famiglie di disperati costretti a pagare centinaia di euro in nero per un buco senza bagno dove dormire con i bambini. Così hanno fatto i gestori del racket dell’ex Astor, peruviani e rumeni in maggioranza.
Tutti a Firenze sapevano: i servizi sociali, la Prefettura, le autorità civili. Ma nessuno ha fatto nulla in attesa del decreto di sequestro della procura. Che ancora oggi pare interessata a interrogare Urbano Cairo per sapere le ragioni dello stop a Giletti, indagine su cui il facente funzione di procuratore capo continua a passare molto tempo. Quello di cui i PM fiorentini hanno scelto di non occuparsi invece è la vita reale di una cinquantina di famiglie di disperati sottoposti alle angherie di un manipolo di criminali.
Da sindaco ho richiesto molti sgomberi. E li abbiamo fatti sempre con umanità, dando a tutti un letto e togliendo dall’abusivismo e dall’illegalità intere generazioni. Oggi sono costretto a prendere atto che nella mia città – la citta dell’Istituto degli Innocenti, dell’accoglienza ai più piccoli – una bambina di cinque anni sparisce perché costretta a vivere in una condizione di illegalità diffusa. La responsabilità istituzionale e morale del non aver sgomberato l’immobile è della Procura di Firenze. Mi dicono: ah ma tu ce l’hai con loro perché si sono concentrati su Open. No. Io non ce l’ho con Turco perché si occupa di Open. Ce l’ho con quei Pm che non si preoccupano di garantire sicurezza e legalità nella mia città. Non sono indignato per quello che hanno fatto a me questi signori: sono indignato per quello che dovevano fare e non hanno fatto all’Hotel Astor.