Caro direttore,

perché molti elettori di sinistra hanno scelto la destra o l’astensione? Ho girato la domanda a un amico taxista e so che dal mio barbiere o dal mio benzinaio avrei ottenuto risposte dello stesso tenore. “La sinistra – si sfoga il taxista – ci demonizza senza sapere niente di noi. Nulla del nostro lavoro usurante in mezzo al traffico e all’inquinamento. Niente della concorrenza sleale organizzata da Uber con gli NCC o dai radiotaxi ‘clandestini’ che con Wechat operano sulle reti telefoniche cinesi. Nulla sui costi esorbitanti delle licenze e delle assicurazioni e ancor meno sulle responsabilità civili e penali che derivano dal servizio di trasporto al pubblico”. “Mi piacerebbe molto – aggiunge il mio amico taxista – che tu trovassi un deputato disponibile a passare un’intera giornata con me per rendersi conto di persona”.

“I treni dell’Alta Velocità sono quasi sempre in ritardo, ma i viaggiatori in prima classe dei Frecciarossa se la prendono con noi e non con i vertici di Trenitalia e di Italo. Idem per gli aumenti del carburante: se la prendono con i benzinai, ma non ho mai visto un sit-in di protesta davanti all’ENI dove la notte decidono il prezzo che tutti i distributori applicano il giorno dopo”. Ricorderai che ai tempi della prima repubblica i taxisti socialisti e comunisti avevano il polso della situazione e comunicavano ai rispettivi partiti i problemi e gli umori della categoria. Nei partiti di sinistra c’era curiosità e voglia di capire. Secondo me ricominciare a parlare con taxisti e barbieri farebbe molto bene ai dirigenti del centrosinistra: ci sarà qualcuno disposto a rompere il ghiaccio?

Marco Mayer

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