Ieri la notizia inaspettata. Dopo solo un mese alla guida del Messaggero, Alessandro Barbano è stato licenziato dal gruppo Caltagirone Editore. I motivi non sono ancora chiari, ma subito sono uscite indiscrezioni della rimozione dall’incarico dopo poche settimane: troppe collaborazioni esterne al suo ruolo da direttore, l’inserimento di firme non concordate nel quotidiano, una linea non gradita dall’editore. Fino a un presunto motivo, reso noto da alcuni siti d’informazione, che ha scatenato alcune polemiche politiche: Barbano, infatti, sarebbe stato fatto fuori dal giornale per il suo rifiuto a pubblicare un’intervista con risposte scritte fatta alla premier Giorgia Meloni. Oggi è arrivata la nota dell’ormai ex direttore del Messaggero.

Smentita di Barbano sul licenziamento al Messaggero e l’intervista a Meloni

La nota di Alessandro Barbano è sintetica, ma esclude parte delle ricostruzioni fatte sui giornali di oggi: “Non è vera la notizia, pubblicata da alcuni organi di informazione, secondo cui la mia revoca da direttore del Messaggero dipenderebbe dal mio rifiuto a fare un’intervista a domande scritte con Giorgia Meloni. Sono altre le motivazioni del recesso”. Barbano quindi non spiega i reali motivi per cui è stato cacciato dal quotidiano di via del Tritone.

Smentita del Messaggero sul caso Barbano

In mattinata era arrivata anche una nota del gruppo Caltagirone Editore, che ha spiegato la propria versione sulla vicenda che ha portato alla guida del Messaggero l’ex caporedattore Guido Boffo, con il ritorno come direttore editoriale di Massimo Martinelli: “Tra i diritti di un editore non c’è quello di indicare chi intervistare e come farlo. C’è invece quello di pretendere il reciproco rispetto degli impegni contrattuali. Le ricostruzioni diverse da questa sono fantasiose e prive di qualunque fondamento. La vicenda relativa all’ex direttore del Messaggero è tutta qui”.

Caso Barbano, la nota di Avs

Con un’altra nota, era stato il deputato di Avs, Angelo Bonelli, a provare ad alzare un caso politico sulla vicenda. “La notizia del licenziamento improvviso di Alessandro Barbano, sollevato dalla direzione del Messaggero, potrebbe rappresentare l’ennesimo caso di attacco alla libertà di stampa nel nostro Paese, se le ragioni riportate dai giornali venissero confermate. Se quanto riportato da diverse fonti fosse vero, ovvero che Barbano sia stato licenziato a causa del suo editoriale critico su Giorgia Meloni, sorgono seri dubbi sulla situazione della libertà di stampa in Italia. Quali sono le colpe di Barbano? Prendere posizioni in linea con quelle del Presidente Sergio Mattarella, dopo gli attacchi ricevuti dalla Lega il 2 giugno? Sarebbe necessaria una completa e trasparente spiegazione su questa vicenda, per dissipare eventuali sospetti di pressioni politiche. Come Paese democratico, non possiamo permettere limitazioni evidenti alla libertà dei giornalisti. La libertà di stampa è un pilastro fondamentale della democrazia e va tutelata con fermezza”.

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