Manuela De Santi è diventata mamma a 42 anni a sua insaputa. Nei giorni scorsi si è recata in ospedale a Caserta a causa di forti dolori addominali ma dopo gli accertamenti dei medici ha scoperto di essere all’ottavo mese di gravidanza e ha partorito con taglio cesareo il 19 ottobre all’ospedale Sant’Anna e San Sebastiano. Un evento straordinario per la 42enne e per il compagno Elia . “Stiamo insieme da 13 anni. Lui ha avuto un’altra bimba con la precedente compagna”e pur avendoci provato, “avevamo ormai rinunciato come coppia”.

“Credevo di essere in menopausa. Non immaginavo di essere incinta. Ho dovuto metabolizzare in mezz’ora quello che altre donne fanno in 9 mesi” ha raccontato la neo mamma ospite di Barbara D’Urso a Pomeriggio 5. Ha deciso di chiamare la neonata Laura che “ha fatto tutti gli esami e sta benissimo”. Due giorni fa è uscita dall’incubatrice tra lo stupore dei medici che “si aspettavano invece una degenza di almeno 2 settimane”.

Manuela racconta come ha vissuto questi mesi all’insaputa della gravidanza: “Non ho mai avuto alcun segno della gravidanza, mai uno scompenso ormonale. Non ho mai fatto una visita e la bimba non è mai stata monitorata. Ho fatto anche lavori pesanti e mangiato schifezze. Per fortuna, Laura sta benissimo. Se avessi saputo di aspettare questo gioiello, l’avrei preservata in tutti i modi”.

Ha spiegato di non aver mai avuto “nausea” e ha lavorato regolarmente, “sono una ragazza attivissima, oltre a fare le pulizie sono anche aiuto cuoco di mestiere e volontaria per le colonie feline”.

La 42enne pensava di essere in menopausa “perché il ciclo era terminato più di 8 mesi fa e ho anche una storia familiare con donne andate in menopausa anche a 34-36 anni”. Poi nei giorni scorsi ha iniziato ad avvertire forti dolori alla pancia: “Era più gonfia del solito. Soffro di cistite cronica e ho chiamato il medico curante”. La cura prescritta ovviamente non ha fatto effetto fino a quando Emanuela non ha deciso di andare al pronto soccorso. “Mi ritrovo in mezz’ora dal lettino della ginecologa alla sala operatoria – prosegue Emanuela – Voglio ringraziare tutto il personale medico dell’Ospedale. Rischiavamo di morire entrambe se avessi continuato con la mia testardaggine. All’ospedale di Caserta mi hanno salvato la vita”.

 

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Napoletano doc (ma con origini australiane e sannnite), sono un aspirante giornalista: mi occupo principalmente di cronaca, sport e salute.