"Le sfide irrisolte: bioetica, dialogo interreligioso e donne"
La storica Scaraffia: “Il nuovo Papa sarà moderato, con Bergoglio confusione e apparenza mediatica. Le donne? Scelte suore obbedienti”

La storica e giornalista italiana Lucetta Scaraffia enuclea le principali sfide con cui il prossimo pontefice – per eleggere il quale si riunirà, fra il 5 e il 10 maggio, il Conclave, assemblea costituita da 135 cardinali – dovrà misurarsi, evidenziandone importanza e indifferibilità. Classe 1948, Scaraffia è firma puntuale e incisiva presso autorevoli testate nazionali, nonché autrice di diversi volumi, fra cui, per citare solo gli ultimi in ordine cronologico – Tra terra e cielo. Vita di Francesca Cabrini (2017), La donna cardinale (2020), Anime nere. Due donne e due destini nella Roma nazista (2021) – pubblicati da Marsilio – e Agnus Dei. Gli abusi sessuali del clero in Italia (Solferino, 2022, scritto in sinergia con Anna Foa e Franca Giansoldati).
Scaraffia, qual è la sua opinione sul pontificato di Papa Francesco?
«L’ho trovato un papato confuso, tutto squilibrato verso l’apparenza mediatica».
Quali sono state, a suo avviso, le maggiori innovazioni di Bergoglio su tematiche sociali e teologiche?
«Quasi nessuna. Molte le frasi “innovative”, che però non hanno avuto seguito concreto nella vita della Chiesa».
Per quanto concerne l’elezione pontificia, la Chiesa appare spaccata tra progressisti e conservatori. Quale delle due compagini potrebbe prevalere?
«Penso che prevarrà un moderato, che prometta di ricucire le spaccature e di mettere ordine nella confusione».
Teme che si possa fare un passo indietro rispetto alle aperture di Papa Francesco su temi come la benedizione delle coppie gay e il ruolo della donna nella Chiesa?
«La benedizione delle coppie gay è stata, di fatto, smentita dallo stesso Francesco. Il ruolo delle donne nella Chiesa non è cambiato: le poche donne chiamate ai ruoli di potere, in una istituzione tutta maschile e clericale, non possono fare niente. Sono lì solo per figura, scelte fra suore molto obbedienti. Speriamo che il prossimo Papa cambi questa situazione».
Quali sono, secondo lei, le problematiche con cui il nuovo pontefice dovrà confrontarsi con maggiore tempestività e risolutezza?
«Senza dubbio i grandi temi mai affrontati da Francesco per evitare l’impopolarità: i problemi bioetici, la radicalizzazione dei musulmani, la chiusura del dialogo con gli ebrei. E, più complessivamente, un ritorno ai problemi interiori, tipo il senso della vita e della morte».
A Roma sono arrivati i grandi della Terra – fra cui il presidente statunitense Donald Trump – per porgere l’estremo omaggio al Santo Padre. Quale vuoto lascia il pontefice nell’alveo internazionale?
«Anche qui, molto rumore per niente. Le sue speranze di svolgere un ruolo di pacificatore non si sono mai realizzate, mentre ha contribuito alla condanna degli Stati Uniti anche nel loro ruolo internazionale».
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