Mama Africa
Paese fuori controllo
La strage dei cadetti in Mali, la carneficina dei terroristi di al Qaeda che ‘bucano’ i mercenari russi ex Wagner
Sembrano non finire mai i problemi del Mali che si trova ad affrontare una guerra aperta con i ribelli Tuareg e a combattere il terrorismo internazionale che dilaga nella province settentrionali. Proprio uno dei due network del jihadismo nei giorni scorsi è arrivato ad attaccare la capitale Bamako, l’unica regione che il governo militare del tenente-colonnello Assimi Goita sembrava controllare. L’attacco è stato rivendicato dal Gruppo di Sostegno all’Islam e ai Musulmani (Jnim) affiliato ad al Qaeda ed ha colpito la scuola di gendarmeria Faladiè.
Un primo bilancio parla di almeno 85 morti, ma ci sono molti feriti gravi che lottano fra la vita e la morte nell’ospedale della capitale maliana. Questo attacco, oltre che fiaccare il morale già molto basso delle forze armate, ha dimostrato la permeabilità della capitale che fino ad oggi sembrava l’unico posto sicuro del Mali. I giovanissimi cadetti sono stati uccisi per la maggior parte nel dormitorio, ma sono anche stati inseguiti all’esterno della struttura, mentre nelle strade regnava il caos. E’ la prima volta in otto anni che gli islamisti riescono a colpire Bamako e questo è l’ennesimo colpo al prestigio dei mercenari russi dell’ex Wagner Group che da anni ormai si occupano di garantire la sicurezza del Mali.
A Bamako ci sono di stanza anche diversi reparti di Niger e Burkina Faso, nell’ambito dell’Alleanza del Sahel (AES), ma sono sembrati impreparati ad una guerriglia cittadina, così come alle battaglie nel deserto come hanno dimostrato le pesanti sconfitte subito contro i Tuareg. La giunta militare ha imposto alla capitale una specie di coprifuoco, intensificando i pattugliamenti delle strade e arrivando a chiudere sette mercati di bestiame, la principale fonte di economia degli abitanti. Al Qaeda ha subito rivendicato l’attacco dimostrandosi ancora forte nel Sahel e rispondendo alla preponderante presenza dello Stato Islamico che nel nord del Mali controlla intere province.
Proprio gli uomini dell’Isis potrebbero voler dare una prova di forza e colpire ancora il Mali, che dall’addio dei francesi sembra diventato indifendibile per l’esercito nazionale ed i suoi alleati russi. Non esistono più aree realmente sicure e nemmeno la propaganda della televisione nazionale riesce più a nascondere la situazione. Ufficialmente il governo non ha rilasciato un numero definitivo di vittime, ma la nuova alleanza militare degli stati finiti nell’orbita di Mosca può già essere etichettata come un fallimento. I Wagner presenti in Mali sono circa 2000, il numero ufficiale è segreto, un contingente troppo esiguo per agire come reale deterrente ai terroristi a nord e gli uomini del deserto ad est che ormai agiscono impunemente prendendo il controllo di città e villaggi. Anche i passaggi di confine a nord e ad est sono fuori controllo dal governo centrale e da qui arrivano in Mali armi e passano droga e migranti, un enorme business che alimenta i movimenti ribelli che hanno dimostrato di poter colpire ovunque.
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