Lunedì l'interrogatorio: la donna viveva in auto
La strage familiare di Santo Stefano, Angelika Hutter e l’ipotesi investimento volontario: video, testimonianze e difesa (“Non ricordo nulla”)
E’ da brividi l’ipotesi che al momento i carabinieri non escludono sulla strage di Santo Stefano di Cadore, nel Bellunese, dopo giovedì scorso 6 luglio, una donna ha distrutto un’intera famiglia che si trovava in vacanza, investendo e uccidendo un bambino di quasi due anni, Mattia, il padre Marco Antoniello di 48 anni, e la nonna di 64, Mariagrazia Zuinn mentre camminavano sul marciapiede. Ferita la madre.
L’ipotesi è quella di investimento volontario: ovvero che Angelika Hutter, cittadina tedesca che da qualche tempo viveva in auto, abbia deliberatamente voluto investire le persone. Una ipotesi alimentata dalle testimonianze che i carabinieri del Cadore stanno raccogliendo oltre che dal video dell’incidente dove si vede l’Audi nera sfrecciare a una velocità di almeno 70 chilometri orari in una zona dove il limite è di 50.
Secondo un uomo, la donna è stata notata litigare con una persona – analogo episodio era accaduto pochi giorni fa a Bolzano – poi era salita sull’Audi A3 nera ripartendo a forte velocità. Si tratta di una ipotesi che potrebbe già essere chiara lunedì durante l’interrogatorio di convalida dell’arresto davanti al Gip di Belluno. Al momento la donna dice di non ricordare nulla.
Hutter, 31enne originaria di Deggendorf in Baviera (da qualche mese aveva lasciato la famiglia di romena), è attualmente nel carcere femminile di Venezia. Esclusa la guida in stato di ubriachezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti (gli accertamenti ematici hanno dato esito negativo), restano in piedi l’uso del telefono cellulare durante la guida e l’ipotesi di un gesto deliberato, ovvero che Angelika Hutter, in preda alla rabbia, abbiamo voluto scagliarsi contro le persone. Sulla strada non sono stati notati segni di frenata.
Tronando al litigio avuto pochi giorni prima dell’incidente, Angelika Hutter era stata denunciata per oggetti atti ad offendere dalla polizia perché aveva vivacemente litigato con il personale di un negozio di elettrodomestici del noto centro commerciale Twenty in zona industriale e, nel corso della perquisizione, gli agenti hanno trovato nello zaino della donna un martello.
La 31enne è una persona che vive alla giornata e, a quanto pare di espedienti (la sua autovettura è una ‘piccola discarica’ tra cibo e coperte).
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