Guido Bertolaso, consulente della Regione Lombardia nella campagna vaccinale anti-Covid, ha annunciato la nuova strategia di vaccinazione che entrerà in campo tra Brescia e Bergamo, le due aree più colpite dalla pandemia da coronavirus in questa fase. Da domani saranno circa 24mila le dosi di vaccino che verranno somministrate agli over 60 nei comuni al confine tra le due città. “In quei centri – ha detto Bertolaso in conferenza stampa – ci saranno diciotto linee vaccinali in provincia di Bergamo e altrettante in provincia di Brescia. Arriveremo a una media di 2.000 e 2.500 cittadini vaccinati ogni giorno sia in provincia di Brescia che a Bergamo”.

Per Bertolaso in questo modo “entro cinque, sei giorni chiudiamo questa prima partita di vaccinazioni lungo questa diga tra le due province. E poi ci spostiamo. E’ chiaro che non possiamo farli a tutti i vaccini, non ne abbiamo”. Sono 16 i comuni nella cosiddetta fascia arancione scuro (oltre 200 comuni, più otto in provincia di Bergamo e uno nel cremonese, così fino al 2 marzo) che saranno interessati da tale strategia. “Tra domani e venerdì mattina, stiamo ancora definendo i meccanismi per le adesioni, aggrediremo la fascia dai 60 agli 80 anni. Poi non ci fermeremo a vaccinare questi 16 Comuni tra Brescia e Bergamo. Da lì ci sposteremo verso il centro e altri Comuni, sulla base delle forniture di vaccino che arriveranno nelle prossime settimane, non possiamo vaccinare tutti i Comuni con la variante inglese”. In questa zona la variante sfiora il 40% dei casi.

Solo la penuria di farmaci impedisce l’accelerazione della campagna vaccinale: “Se avessimo una fabbrica di vaccini in Lombardia i vaccini ci sarebbero per tutti. Certi vaccini che non sono prodotti in Europa sembrano essere molto buoni. Bisognerebbe darsi una mossa, a Bruxelles”. Bertolaso ha anche annunciato la decisione di vaccinare tutti gli over 80 a Bollate, oggi in zona rossa. “Sono circa 4mila, finiranno in pochi giorni. Poi sarà il turno degli insegnanti, sempre a Bollate. Non stiamo trascurando nessuno”.

Per Bertolaso bisogna correre, “siamo in tempo di guerra”, ha detto osservando che “ogni Regione ha scelto la sua strada, di portare avanti prima alcune categorie rispetto ad altre. Francamente, questa classifica di chi è stato più bravo a un mese dall’inizio della campagna, con linee guida confuse… Devo dire che al momento tutte le Regioni hanno fatto dei miracoli”.

Il consulente, in conferenza stampa con il governatore Attilio Fontana e con l’assessore al Welfare Letizia Moratti, si è detto contrario a una strategia di sole chiusure e ha poi affrontato anche il piano della comunicazine sulla campagna vaccinale: “C’è una campagna di disinformazione involontaria, che aveva stabilito che questo vaccino era dannoso e non era sufficientemente utile. Tutte sciocchezze, che però hanno compromesso la campagna di vaccinazione fra le categorie che ne avevano diritto al di sotto dei 55 anni. Questo è sbagliato perché, alla fine, il vaccino AstraZeneca ha la stessa efficacia e utilità degli altri due vaccini. Ci mancherebbe altro che adesso ci mettiamo a distinguere che vaccino voglio avere in una situazione di carenza, di penuria e di difficoltà come questa”.

Vito Califano

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