Il racconto della zia: "L'ha fatto per mio fratello, ossessionato dal Titanic"
La tragedia del Titan e la morte del 19enne Suleman: “Nel sottomarino per la festa del papà, era terrorizzato, adesso è nella storia del Titanic”

“Una esperienza di legame“. Aveva deciso di andare nel sottomarino Titan per accontentare il papà perché il weekend scorso (18 giugno) negli Stati Uniti, così come in gran parte, del mondo si celebrava la festa del papà, ricorrenza che in Italia è prevista per il 19 marzo.
“Mio nipote aveva confessato a un nostro parente di non sentirsi pronto” spiega in una intervista Azmeh Dawood, sorella maggiore dell’uomo d’affari di origina pakistana Shahzada Dawood, tra le cinque vittime, insieme al figlio 19enne Suleman, della catastrofica implosione del Titan poche ore dopo la partenza verso il relitto del Titanic che si trova a circa 3800 metri di profondità nell’Oceano Atlantico, al largo delle coste di Terranova in Canada.
Il giovane Suleman era spaventato e terrorizzato dall’escursione da 250mila euro in fondo al mare. L’ha fatto per accontentare il genitore nel giorno della festa del papà. “Adesso – racconta la zia – resterà nella storia dopo questa tragedia”.
Dawood ossessionato dalla storia del Titanic
A Nbc News la zia racconta in video l’angoscia vissuta nei quattro giorni in cui il Titan era sparito, poi ieri il drammatico quanto scontato epilogo. Azmeh ricorda che il fratello era “fin da piccolo era ossessionato dal Titanic”.
“Mio nipote è diventato parte della leggenda del Titanic perché questa tragedia verrà per sempre associata al naufragio della nave” aggiunge la donna sottolineando che il fratello “ha così realizzato il suo sogno”.
Esplosione rilevata nei giorni scorsi
Intanto dopo aver cristallizzato l’esplosione del Titan, emergono nuovi dettagli nelle indagini sul sottomarino scomparso domenica 18 giugno, i cui resti sono stati ritrovati giovedì 22. Un sistema di rilevamento acustico top secret in dotazione alle Forze armate Usa, sviluppato per individuare sottomarini da guerra, potrebbe aver rilevato giorni fa l’implosione del Titan, il sommergibile distrutto a causa di una decompressione catastrofica durante una immersione turistica verso il relitto della nave da crociera Titanic.
A riferirlo al “Wall Street Journal” ufficiali coinvolti nelle attività di ricerca del sommergibile proseguite per giorni sino a ieri, quando la Guardia costiera Usa ha riferito d’aver individuato i resti del sommergibile.
Secondo le fonti, la Marina militare statunitense ha utilizzato il sistema di rilevamento appena ha ricevuto la notizia della sparizione del Titan, nel pomeriggio di domenica. poche ore piu’ tardi, il sistema avrebbe rilevato il suono di un’implosione vicino al sito dove ieri sono stati ritrovati i rottami.
“Il mezzo è imploso e i detriti sono dovuti alla catastrofica perdita della camera di decompressione”, spiega il contrammiraglio John Mauger, della Guardia costiera statunitense, durante una conferenza stampa. I rottami – cinque in tutto – sono stati rinvenuti sul fondale a circa 500 metri dai resti dello storico transatlantico.
Le cinque vittime
Le cinque persone che hanno perso la vita sono l’amministratore delegato dell’azienda, Stockton Rush; Shahzada Dawood, insieme al figlio Suleman; il miliardario britannico Hamish Harding; e l’esploratore francese Paul-Henri Nargeolet. “Queste persone erano esploratori nel vero senso della parola, accomunati dallo spirito di avventura e dalla passione per gli oceani e l’esplorazione: siamo vicini alle famiglie dopo questa tragedia”.
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