Il Papa ha riguadagnato le prime pagine di giornali italiani. E come ha fatto? Ha parlato di migranti. Ha detto che sì, dobbiamo accogliere i migranti, ma anche l’Europa deve dare una mano all’Italia, non si può pensare che il nostro Paese faccia da solo l’accoglienza ai migranti. Questa cosa piace agli editori dei giornali italiani, piace la forza del Papa che spiega ai paesi europei che bisogna essere più generosi.
Ma quando diceva che se continuiamo a dare armi all’Ucraina ci saranno milioni di morti lo tacitavano, lo mettevano in seconda pagina. Quando parlava di cose sgradite, fastidiose, allora il Papa diventava un personaggio secondario, anzi un po’ fastidioso. Questa cosa è tipica dell’Europa. L’Europa ha una guerra in corso. Noi stiamo parlando di ricucire gli strappi sull’economia. Ma quali strappi vogliamo ricucire se siamo a brandelli perché c’è una guerra? Il primo strappo da ricucire è fare la pace.
Come si può uscire dalla guerra? Ci sono solo due modi. C’è chi pensa che si possa uscire dalla guerra solo con la vittoria. Queste persone si devono curare. E noi come Europa le dovremmo curare. E’ una concezione arcaica che si possa uscire dalla guerra con la vittoria. Dalla seconda guerra mondiale in poi, le guerre non le vince più nessuno. Perdono tutti. Solo noi sui giornali diciamo “noi dobbiamo vincere contro Putin“. La guerra finisce solo interrompendo la guerra. Come si fa a far smettere l’aggressore? Senza buttare benzina sul fuoco della guerra (che non stiamo facendo noi).
Se tornassero i morti a casa italiani, piangeremo tutti i giorni. Siccome a casa tornano i profughi ucraini noi quei profughi lì li consideriamo un male necessario, mentre quelli che arrivano con le barche sono il male assoluto e vanno respinti, oppure devono prenderli gli altri paesi d’Europa. Questa è una farsa assoluta, un’idea sbagliatissima. Cosa stiamo insegnando? Che la guerra finisce quando si ottiene la vittoria sui russi? Ma la vittoria sui russi non ci sarà mai, come non ci sarò mai la vittoria sui cinesi o sugli Stati Uniti. Questi paesi non devono essere sconfitti ma devono smettere di combattere. E noi dovremmo dire fermatevi.
Invece adesso fanno le manifestazioni per la pace non per fermare la guerra, ma per candidare un’assessora di Milano che forse può diventare candidata del Terzo Polo alle prossime regionali. Queste sono soluzioni beffa, che prendono in giro chi crede davvero che la guerra debba finire con la pace, che ci si debba fermare. Già, ma fermare su quali confini? Ma sui confini più accettabili possibili, com’è sempre stato quando bisogna smetterla. E ora bisogna smetterla, anzi, è già troppo tardi.