La vicenda surreale
Laccio emostatico per bloccare il vaccino, No Vax operato: rischia la paralisi
Aveva pensato di bloccare il vaccino stringendo forte il braccio usando un laccio emostatico. È stato operato e ora rischia l’invalidità: addirittura la paralisi. A raccontare l’episodio un medico, su Twitter, Claudio Luca Biasi. La vicenda, parente stretta di quella del farmacista presentatosi all’hub con il braccio in silicone per eludere la somministrazione, si è verificata in Emilia Romagna. Ed è diventata in pochissimo tempo virale.
“Paziente che si presenta in ps con braccio nero e occlusione omerale – ha scritto in un tweet il medico – Interrogato spiega che si è vaccinato 2 gg fa per lavorare, ma intendeva evitare che il vaccino entrasse nel corpo e, seguendo consigli medico internet, ha tenuto laccio emostatico sopra e sotto sito inoculo. Per 24 ore. Ora ha sofferenza nervosa dell’ulnare, è stato operato per riaprire vaso e probabilmente residuerà parziale invalidità. Un genio!”.
La trovata del No Vax lo ha portato dritto dritto in sala operatoria. E non sono escluse appunto conseguente serie e tutt’altro che passeggere. Biasi è di Lugo, provincia di Ravenna. Il suo tweet è stato ri-postato migliaia di volte. Numerosissime le critiche, le condivisioni e anche le battute, l’ironia sulla vicenda come praticamente sempre succede sui social network. E a chi chiedeva come fosse stato possibile, il medico ha anche risposto.
“Io ho raccolto anamnesi. Il laccio l’ha messo appena uscito, la sua fonte sosteneva che se lo blocchi entro mezzora il vaccino non si diffonde”. Fonte a quanto pare recuperata online. “Ma chi lo ha vaccinato non si è accorto dei due lacci?”, hanno chiesto altri. “Li ha messi subito dopo, se li era preparati in auto. Il vaccino l’ha fatto come tutti”, ha replicato ancora il medico.
A oggi in Italia sono state somministrate 111 milioni 199mila dosi di vaccino anti-covid, 46 milioni e 375mila gli over 12 anni che hanno completato il ciclo a due dosi, 19 milioni e 597mila quelli che hanno avuto la dose addizionale di richiamo booster, il 63% della popolazione potenzialmente oggetto che ha terminato il ciclo da almeno cinque mesi.
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