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L’addio di Koulibaly e degli altri big, le critiche ad Adl: a Napoli non ci resta che piangere
Aurelio De Laurentiis è arrivato di notte a Dimaro, senza portare regali Babbo Natale o la Befana, né nuovi calciatori per sostituire i tanti addii eccellenti che stanno segnando il ritiro del Napoli. Si era parlato di elicotteri e di sorprese, ma non è tempo di show per il Presidente del Napoli. La contestazione dei tifosi dopo la cessione di Koulibaly al Chelsea sta crescendo tumultuosamente, e a nulla sono valsi i tentativi di rilancio del club, che sono apparsi a tutti fuori tempo massimo e ai più un vero e proprio bluff a cose fatte. Dopo le partenze di Insigne, Ospina e per ora Mertens, Koulibaly è il quarto titolare che se ne va in poche settimane.
Un po’ troppo per una squadra il cui presidente tuttofare e uomo solo al comando, aveva annunciato di voler “fare di tutto per lo scudetto”. Il clima intorno alla squadra è pessimo, e a Dimaro sono comparsi adesivi e cori inneggianti alla cessione del club, obiettivo che la tifoseria partenopea identifica con l’hashtag #A16. Per cambiare il mood dei tifosi non è bastato nemmeno decidere di trasmettere gratis sul canale Facebook del club la prima goleada stagionale contro l’Anaune e la partita di domani contro il Perugia, che in un primo tempo erano state annunciate in PPW. Contentini che lasciano il tempo che trovano, perché i tifosi, che sanno già che le amichevoli di agosto a Castel di Sangro (annunciate come grandi match europei ma che in realtà vedranno sfilare modeste squadre turche e spagnole) saranno a pagamento, aspettano ancora i nuovi acquisti per completare la rosa e l’avvio di una campagna abbonamenti incredibilmente sparita dai radar.
Unico motivo di consolazione per un ambiente depresso è stato la prima apparizione in campo di Kvaratskhelia, nuovo esterno d’attacco georgiano che è sembrato davvero un giocatore importante. I tifosi e Spalletti si attendo altri colpi di livello internazionale per ben figurare in Champions, così come Gaetano Manfredi si aspetta di veder sfilare grandi investitori stranieri per investire a Bagnoli e nell’area orientale. Con la chiusura del contenzioso economico su Bagnoli in tribunale e la prossima approvazione del progetto di risistemazione delle aree di proprietà RFI a Napoli Est nell’ambito del progetto della nuova cittadella regionale, il sindaco è convinto di aver gettato le premesse per realizzare finalmente le grandi trasformazioni urbanistiche che i napoletani attendono da trent’anni. Anche i due porti turistici annunciati a est e a ovest del lungomare fanno parte di questa strategia di ridisegno del waterfront cittadino, che sembra effettivamente la grande risorsa e la grande speranza di sviluppo per Napoli. E che potrebbe anche determinare il destino del Napoli, se i gruppi e i fondi di investimento di cui si parla da tempo dovessero vedere nel calcio, come accade ovunque, il modo migliore per insediarsi in città con grandi investimenti immobiliari.
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