Nessuno sa chi è Elena Ferrante, la scrittrice napoletana anonima autrice del best seller mondiale L’amica geniale, ma sul set della serie tv tratta dalla sua saga la sua presenza si percepiva in ogni momento. A seconda delle mail che scriveva al registra la troupe, gli attori, tutti capivano se stavano andando bene o meno. La fiction HBO-Rai Fiction tratta dai romanzi tornerà in prima serata su Rai1 a inizio febbraio, dopo il Festival di Sanremo. La terza stagione segue il ritmo dei libri e quindi sarà la Storia di chi fugge e di chi resta.

Il regista sarà Daniele Lucchetti. Alla sceneggiatura Saverio Costanzo, Francesco Piccolo, Laura Paolucci e la stessa Ferrante. A dare volto a Lila e Lenù le stesse attrici che le avevano interpretate nella prima e nella seconda stagione, Gaia Girace e Margherita Mazzucco. Le due, 18 e 19 anni, hanno rilasciato una lunga intervista a Sette, la rivista settimanale de Il Corriere della Sera. La fiction ha cambiato la vita a entrambe.

La prima presa dopo l’infatuazione per il teatro, la seconda non aveva mai pensato di fare cinema. Sono cresciute con Lila e Lenù, insieme a loro, e dalla prossima e ultima stagione le dovranno lasciare perché le protagoniste dei romanzi avranno quasi 40 anni, età troppo distante dalle loro attuali. “Lila è complessa, respingente. La chiave è stata unirmi a lei il più possibile, anche perché un po’ mi somiglia. Sono lunatica, a volto non mi capisco nemmeno io. In certi momenti sono espansiva, in altri timidissima. Mi sono ritrovata tanto in Lila e ho capito che il modo migliore per farla vivere sullo schermo era darle quello che avevo dentro, senza interpretare me stessa. Mi ha aiutata a capire il suo punto di vista”, dice Girace. “A me all’inizio Lenù non piaceva, preferivo Lila. Poi Saverio Costanzo mi ha parlato tanto di lei, e me ne sono innamorata. Ora ci sono dei momenti in cui non so più se sto pensando come Margherita o come Lenù!”, racconta Mazzucco.

Le due attrici sono entrate in storie di altri tempi, di bambine, ragazze e donne di altri tempi, di un’altra Italia. L’amica geniale racconta molto dell’emancipazione delle donne durante il secolo scorso. Si è molto parlato della violenza sessuale raccontata nella seconda stagione, Storia del nuovo cognome. “Oggi in Occidente non ci si sposa a 16 anni, c’è più parità, le donne sono consapevoli dei loro diritti, ma il maschilismo non è finito, si è solo camuffato meglio”, dice Girace. “C’è ancora da fare. Il catcalling è spaventoso. Noi ragazze abbiamo imparato a conviverci, è sbagliato. Ci siamo rassegnate”.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.