Il messaggio durante l'Angelus di Santo Stefano
L’appello di Papa Francesco alle famiglie: “Sconfiggiamo l’inverno demografico”

Nell’Angelus di Santo Stefano, Papa Francesco si appella agli italiani contro il calo della natalità. “Parlando della famiglia – ha detto il Pontefice – mi viene una preoccupazione vera, almeno qui in Italia: l’inverno demografico. Sembra che tanti hanno perso l’illusione di andare avanti con figli, tante coppie preferiscono rimanere senza o con uno figlio soltanto. E’ una tragedia”. Soffermandosi sui giovani e sul calo demografico nel Paese, il Santo Padre ha aggiunto: “Facciamo tutto il possibile per riprendere una coscienza, per vincere questo inverno demografico che – ha sottolineato Francesco – va contro le nostre famiglie, la nostra patria e il nostro futuro”.
Il Papa ha consegnato una lettera agli sposi di tutto il mondo in occasione dell’Anno “Famiglia Amoris laetitia”, indetto dal Pontefice nel quinto anniversario della pubblicazione dell’Esortazione Apostolica post-sinodale, che si è aperto lo scorso 19 marzo e che si concludeà’ il 26 giugno 2022 con il X Incontro Mondiale delle Famiglie a Roma. Era il 27 dicembre, giorno della Festa della Santa Famiglia, quando Francesco ha proposto all’Angelus questo cammino pensato per le famiglie. Nella ricorrenza della stessa festa, a un anno di distanza, il Pontefice ha voluto esprimere alle coppie tutto il suo affetto e la sua vicinanza in questo tempo segnato dalla pandemia.
“Sempre ho tenuto presenti le famiglie nelle mie preghiere, ma ancora di più durante la pandemia, che ha messo tutti a dura prova, specialmente i più vulnerabili. Il momento che stiamo attraversando mi porta ad accostarmi con umiltà, affetto e accoglienza ad ogni persona, ad ogni coppia di sposi e ad ogni famiglia nelle situazioni che ciascuno sta sperimentando”.
“Anche noi – ha aggiunto – abbiamo vissuto più che mai l’incertezza, la solitudine, la perdita di persone care e siamo stati spinti a uscire dalle nostre sicurezze, dai nostri spazi di ‘controllo’, dai nostri modi di fare le cose, dalle nostre ambizioni, per interessarci non solo al bene della nostra famiglia, ma anche a quello della società, che pure dipende dai nostri comportamenti personali”.
Nella missiva inviata agli sposi, Francesco ha sottolineato il ruolo educativo che deve avere ogni genitore per i figli. “Cari sposi, sappiate che i vostri figli – e specialmente i più giovani – vi osservano con attenzione e cercano in voi la testimonianza di un amore forte e affidabile”. “Certo – prosegue -, educare i figli non è per niente facile. Ma non dimentichiamo che anche loro ci educano”.
“Il primo ambiente educativo rimane sempre la famiglia – sottolinea il Pontefice -, nei piccoli gesti che sono più eloquenti delle parole”. “Educare è anzitutto accompagnare i processi di crescita, essere presenti in tanti modi, così che i figli possano contare sui genitori in ogni momento – osserva Francesco -. L’educatore è una persona che ‘genera’ in senso spirituale e, soprattutto, che ‘si mette in gioco’ ponendosi in relazione”.
Il Pontefice ha poi lanciato un appello alle coppie che vivono momenti di difficoltà. La rottura di una relazione coniugale “genera molta sofferenza per il venir meno di tante aspettative; la mancanza di comprensione provoca discussioni e ferite non facili da superare”, prosegue. E ancora: “Nemmeno ai figli è risparmiato il dolore di vedere che i loro genitori non stanno più insieme. Anche in questi casi, non smettete di cercare aiuto affinchè i conflitti possano essere in qualche modo superati e non provochino ulteriori sofferenze tra voi e ai vostri figli. Il Signore Gesù, nella sua misericordia infinita, vi ispirerà il modo di andare avanti in mezzo a tante difficolta’ e dispiaceri”. Il matrimonio, ha sottolineato il Papa, “è realmente un progetto di costruzione della ‘cultura dell’incontro’. E’ per questo che alle famiglie spetta la sfida di gettare ponti tra le generazioni per trasmettere i valori che costruiscono l’umanità”.
Durante l’Angelus con i fedeli e i pellegrini riuniti in Piazza San Pietro, Papa Francesco ha rimarcato l’importanza del dialogo per superare i conflitti e combattere gli egoismi. “Per custodire l’armonia in famiglia bisogna combattere la dittatura dell’io. Quando l’io si gonfia, è pericoloso quando, invece di ascoltarci, ci rinfacciamo gli sbagli; quando, anziché avere gesti di cura per gli altri, ci fissiamo nei nostri bisogni; quando, invece di dialogare, ci isoliamo con il telefonino; quando ci si accusa a vicenda, ripetendo sempre le solite frasi, inscenando una commedia già vista dove ognuno vuole aver ragione e alla fine cala un freddo silenzio. Ripeto un consiglio: alla sera, dopo tutto, fare la pace. Sempre, mai andare a dormire senza aver fatto la pace, altrimenti il giorno dopo ci sarà la ‘guerra fredda’!”
Al termine dell’Angelus Francesco, dalla finestra che affaccia su Piazza San Pietro, ha rinnovato gli auguri per le festività natalizie. “Rinnovo l’augurio che la contemplazione del Bambino Gesù, cuore e centro delle festività’ natalizie, possa suscitare atteggiamenti di fraternità e di condivisione nelle famiglie e nella comunità”.
“E anche per festeggiare un po’ il Natale – ha aggiunto – farà bene fare una visita al presepe e ai 100 presepi che sono sotto il colonnato. Questo ci aiuterà”.
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