Dallo spazio
L’asteroide con lo stesso numero tatuato sul braccio di Liliana Segre dedicato alla senatrice a vita

Asteroide 75190. O meglio, da oggi, asteroide “Liliana Segre”. L’Unione Astronomica Internazionale (Iau) ha infatti deciso di intestare alla senatrice sopravvissuta alla deportazione ad Auschwitz-Birkenau il corpo celeste che porta come numero identificativo la stessa sequenza di cifre che i nazisti le avevano tatuato sul braccio all’arrivo nel campo di sterminio, all’età di 13 anni.
La decisione è arrivata dopo una richiesta avanzata dall’Istituto Nazionale di Astrofisica di Trieste, ed è stata annunciata a ridosso del Giorno della memoria per le vittime della Shoah in apertura del convegno “Convivere con Auschwitz” organizzato dall’Università di Trieste.
Segre venne catturata a Milano con la sua famiglia e deportata in Polonia il 30 gennaio 1944 dal binario 21 della stazione di Milano Centrale, per poi essere liberata l’1 maggio 1945, tra i pochi bambini sopravvissuti allo sterminio. “Che il mio nome e il numero a cui ciascuno di noi era ridotto ad Auschwitz, traslato in un corpo celeste, possa valere da memento e monito che questo potrebbe accadere di nuovo senza informazione, conoscenza, coscienza e responsabilità”, ha scritto in una lettera.
L’asteroide scelto porterà quindi come nome completo “75190 Segreliliana”, ed è anche conosciuto con la sigla 1999 VD169. Fu scoperto alla fine degli anni Novanta da un telescopio posizionato a Socorro, una piccola isola in Messico, durante il progetto di ricerca LINEAR, messo a punto da scienziati MIT e della NASA alla ricerca di oggetti volanti che passano vicini alla Terra. Appartiene “Fascia principale degli asteroidi” che orbitano tra Marte e Giove e ha un diametro di 1.498 metri.
Il dottor Ewine van Dishoeck, presidente dell’Unione Astronomica Internazionale, ha accolto con entusiasmo l’iniziativa. “Un asteroide – ha scritto in una lettera consegnata a Segre – è un corpo celeste che riflette la luce del Sole: è quindi un riconoscimento molto appropriato per chi con la propria commovente testimonianza è riuscita a riflettere la luce di tutti gli innocenti spenti dalla follia umana”.
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