Negli ultimi anni è cresciuto l’interesse verso i cibi che possono migliorare la nostra salute e, d’altra parte, è noto da tempo che ciò che mangiamo influenza la nostra crescita, le funzioni cellulari e tissutali, il bilancio energetico e la funzione immunitaria. La recente pandemia da SARS-Cov-2 ha spostato ancora di più l’attenzione su come uno stile di vita salutare possa difenderci dalle malattie infettive che per vari motivi sono oggi sempre più frequenti.
A livello economico il settore alimentazione sana, nutrizione e perdita di peso ammonta a circa 702 miliardi di dollari, ed esiste una crescente domanda di cibi sani che sta aumentando a un ritmo fenomenale, con un tasso di crescita mondiale del 10,34% nel periodo 2016-2021 e che dovrebbe aumentare ulteriormente con un tasso previsto del 19,17% dal 2021 al 2026. Un sistema immunitario efficiente, per meglio dire idoneo, ci aiuta a difenderci dalle malattie infettive e non solo. “L’idoneità immunitaria” può essere vista come l’istituzione di abitudini di vita fondamentali che possono migliorare la capacità immunitaria: le buone abitudini alimentari, la regolare attività fisica ma non ad alta intensità, l’astinenza dal fumo, la limitazione del consumo di alcol e il controllo dei livelli di stress. Il passare degli anni e alcune malattie non trasmissibili come il sovrappeso, l’obesità, l’ipertensione il diabete vanno a diminuire la nostra efficienza immunitaria e alcuni farmaci possono, per motivi terapeutici, portare ad una immunosoppressione. A livello nutrizionale sono state evidenziate varie azioni benefiche per il sistema immunitario con i cosiddetti “cibi funzionali”, termine usato per la prima volta in Giappone circa 40 anni fa. Per alimento funzionale, secondo una recente definizione, si intende “un alimento naturale o trasformato che contiene composti biologicamente attivi, che possano fornire alla nostra salute un beneficio clinicamente provato e documentato per la prevenzione, la gestione o il trattamento delle malattie croniche. Tra gli alimenti funzionali quelli cui la letteratura ha evidenziato una possibile azione sul sistema immunitario sono le proteine del latte, i derivati fermentati del latte, alcuni prodotti di origine vegetale, lo zinco, il selenio e la vitamina D.

Il latte è stato spesso demonizzato dai vari “nutrizionisti influencer” che popolano il web spesso senza vere evidenze scientifiche. Le proteine del latte sono formate da due macro gruppi la caseina e le proteine del siero i cui componenti hanno dimostrato in vari studi proprietà antivirali sia nel contrastare l’ingresso dei virus nella cellula ospite, sia interferendo con i meccanismi della replicazione virale. Tra gli alimenti fermentati alcuni possono essere utilizzati per supportare e potenziare le risposte immunitarie negli esseri umani. Ad esempio, il kefir, un prodotto caseario fermentato, ha un potenziale antivirale e antinfiammatorio, modulando la composizione del microbiota intestinale e lo stesso possiamo dire per lo yogurt che con i suoi fermenti, in particolare il Lactobacillus bulgaricus e lo Streptococcus thermophilus, influisce sull’omeostasi intestinale e sul sistema immunitario. Gli alimenti funzionali a base vegetale stanno diventando sempre più popolari con il crescente interesse per le diete vegetariane e vegane. L’olio di cocco vergine (VCO) proviene dalle noci di cocco delle palme da cocco (Cocos nucifera) ed è ricco di sostanze nutritive, vitamine e minerali e polifenoli composti con importanti attività antiossidanti. L’olio extra vergine di oliva (EVOO) è la varietà di olio d’oliva meno lavorata, estratta dalle olive dell’olivo (Olea europaea) L’EVOO è ricco di vitamine e minerali, tra cui vitamina E, vitamina K, acidi grassi polinsaturi, acido oleico e composti fenolici come quello dell’oleuropeina e dell’idrossitirosolo. Si osservano effetti positivi sul microbiota intestinale quando l’EVOO viene consumato attraverso la riduzione dei batteri patogeni, la stimolazione dei batteri benefici e l’aumento della produzione di acidi grassi a catena corta (SCFA) con una vasta gamma di effetti immunomodulatori e antinfiammatori.

Gli Omega 3 hanno proprietà antinfiammatorie e immunomodulatorie, le cui principali fonti sono i pesci grassi come il salmone, lo sgombro e la trota. Le diete occidentali sono spesso carenti di Omega 3 tanto che si suggerisce una loro integrazione con supplementi a base di Omega 3 a dosi variabili di 1-3 gr/die.
Gli Omega-3 PUFA hanno effetti sia sulle risposte immunitarie innate che adattative per aiutare a contrastare le infezioni virali tramite la capacità di modulare la composizione del microbiota intestinale.
La vitamina D è in realtà un ormone importante per la nostra salute non solo a livello osseo e muscolare ma anche a livello immunitario. La principale fonte di vitamina D proviene dalla luce solare sulla nostra pelle, ma, anche se in piccolissima parte si trova anche naturalmente negli alimenti (pesce azzurro, salmone, sardine, uova). Il recettore della vitamina D è espresso sulle cellule immunitarie e infatti una sua carenza è associata ad un aumento di suscettibilità alle infezioni.
Lo zinco, invece, è un micronutriente chiave per il buon mantenimento del sistema immunitario e influisce direttamente sulle risposte immunitarie innate e adattative. Lo zinco può essere trovato in fonti alimentari tra cui ostriche, carne rossa e pollame, nonché, in quantità minor, in fagioli, noci e cereali integrali. La carenza di zinco si verifica frequentemente negli anziani e negli obesi, così come in quelli con malattie croniche autoimmuni. È stato dimostrato che l’integrazione di zinco ha effetti protettivi contro virus come il comune raffreddore e provoca un minor numero di infezioni, inclusa la polmonite negli anziani. La carenza di zinco, infatti, è responsabile del 16% di tutte le infezioni respiratorie in tutto il mondo.

Per quanto riguarda il selenio esso è un elemento onnipresente dello zolfo che si trova in natura e può essere ricavato organicamente dal cibo. La ricchezza di selenio nei cibi dipende dal terreno dove essi sono coltivati. Il selenio costituisce 25 selenoproteine che svolgono ruoli critici nella riproduzione, nel metabolismo dell’ormone tiroideo, nella sintesi del DNA, nel ripiegamento delle proteine, nella salute mitocondriale e, soprattutto, nella protezione dal danno ossidativo e nella difesa contro le infezioni virali. Ricche fonti di selenio includono uova, pesce, grano, mais, riso, fegato di pollo, aglio, cipolle, broccoli, crusca di lievito, frutti di cocco, noci del Brasile e frutti di mare, ed è un componente essenziale di tutti gli organismi viventi. Si dice che la carenza di selenio colpisca da 500 milioni a 1 miliardo di persone in tutto il mondo, principalmente a causa di un apporto dietetico inadeguato.
In conclusione, la pandemia da COVID-19 ha portato a concentrarsi sul ruolo potenziale della nutrizione nel contrastare le malattie infettive e i vari studi hanno evidenziato che alcuni cibi funzionali come il latte, il kefir, lo yogurt e i prodotti alimentari contenenti Omega 3, vitamina D, selenio e zinco potrebbero rivelarsi importanti coadiuvanti per supportare l’immunità in generale e in particolare contro le malattie infettive. Tutto ciò naturalmente associando a evidenti misure igieniche, un regolare esercizio fisico non ad alta intensità e ad una migliore gestione dello stress nonché dei ritmi sonno-veglia.